Fischi e grida degli avvocati che assediano il precario palazzo di giustizia aquilano
L’Aquila – “ASSURDA LA SOPPRESSIONE DI AVEZZANO E SULMONA” – IL TRIBUNALE MARSICANO E’ IL TERZO IN ABRUZZO – DI PANGRAZIO RIFERISCE SU SITUAZIONE – Con fischietti e striscioni, fuori gli uffici giudiziari di Bazzano, si sono presentati circa 200 avvocati di Avezzano e Sulmona per protestare contro la possibile soppressione dei due Tribunali, (nell’ambito dello spending review), per essere accorpati in quello del capoluogo di provincia. Prima di “occupare” il provvisorio palazzo di giustizia in cui non vi erano udienze, gli avvocati hanno inscenato un carosello di auto, fuori il Tribunale e la Procura.
La manifestazione e’ stata organizzata con l’obiettivo di creare disagio e “simulare” una giornata lavorativa all’Aquila, che con l’accorpamento dei tribunali andrebbe secondo loro in tilt. “Vogliamo dimostrare l’assurdita’ di questo provvedimento. Quello dell’Aquila – ha detto Gabriele Tedeschi, Presidente dell’Ordine degli avvocati di Sulmona – non puo’ farcela a ospitare altri uffici giudiziari, visto che si trova gia’ in una situazione di forte difficolta’. Quello che chiediamo – ha aggiunto – e’ di riprendere in considerazione il decreto che prevede il differimento di tre anni di ogni decisione per i tribunali abruzzesi, in virtu’ del terremoto del 6 aprile del 2009. Il Consiglio superiore della magistratura ha gia’ espresso parer favorevole al nostro, ora aspettiamo la decisione delle Commissioni di Giustizia di Camera e Senato”.
Piu’ duro l’avvocato Sandro Ranaldi, Presidente dell’Ordine degli avvocati di Avezzano: “Come carico di lavoro e produttivita’ il Tribunale di Avezzano non ha paragoni con quello dell’Aquila, il rapporto tra le cause inscritte e quelle definite e’ pari a 688, la media nazionale e’ di 634. Il Tribunale – ha aggiunto – conta 100 impiegati, gli avvocati sono 680 ai quali si aggiungono 250 praticanti. Il tribunale dell’Aquila non sara’ in grado di contenere gli altri due neanche tra dieci anni”. “Quello di Avezzano e’ il terzo tribunale d’Abruzzo per produttivita’ e mole di lavoro – ha invece commentato il consigliere dell’Ordine degli avvocati di Avezzano, Pierluigi Oddi – la sua soppressione porterebbe alla morte della Marsica perche’ significherebbe togliere un presidio di legalita’ importante”.
Alla manifestazione di protesta era presente anche il presidente della Provincia Antonio Del Corvo, il quale ha parlato di “inattuabilita’” della riforma: “L’efficienza tanto voluta non migliorera’, perche’ il tribunale dell’Aquila non riuscira’ a contenere altri 200 dipendenti e si sara’ costretti a pagare altri locali in affitto, cosa che comportera’ un ulteriore esborso e, quindi, nessun risparmio”. La protesta si e’ poi spostata davanti la nuova sede della Corte d’Appello, in viale 25 aprile, per poi rientrare.
DI PANGRAZIO – Nel corso della manifestazione il consigliere regionale Giuseppe Di Pangrazio e’ intervenuto per riferire dell’incontro tenutosi a Roma con i capigruppo di Camera e Senato Franceschini e Finocchiaro. Il consigliere ha ribadito l’impegno di questi ultimi a sostenere che a causa degli effetti prodotti dal sisma del 6 aprile 2009 sulle sedi dei tribunali dell’Aquila e di Chieti, il termine per l’esercizio della delega relativamente ai soli tribunali aventi sedi nelle province dell’Aquila e di Chieti e’ differito di tre anni. Di Pangrazio, accompagnato dal vicesindaco di Avezzano Boccia e dal Presidente del consiglio Domenico Di Berardino, ha inoltre citato il parere pronunciato dal CSM in merito alla revisione delle circoscrizioni giudiziarie che all’articolo 10 (Entrata in vigore e data di efficacia) esprime quanto di seguito riportato: “Comprensibile e condivisibile, in ragione delle particolari e gravissime vicissitudini conseguenti agli eventi tellurici del 6 aprile 2009 (che hanno toccato direttamente anche l’edilizia giudiziaria dell’area), e’ il disposto dell’ art. 1 comma 5 bis della legge n. 148/2011, introdotto dall’art. 1 comma 3 della legge n. 14/2012, con riferimento agli uffici giudiziari di L’Aquila e Chieti”.
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