Ex agente penitenziario uccide la figlia – Scelli: “Talvolta troppo amore porta alla follia”
Sulmona – Un ex agente di polizia penitenziaria, Vincenzo Marrucelli, di 53 anni, ha ucciso la figlia Irene con un colpo di pistola. L’omicidio si è svolto secondo modalità ancora da accertare, ma comunque movimentate.
Il sovrintendente in prepensionamento della polizia penitenziaria, Vincenzo Maruccelli, di 54 anni, che soffrirebbe di crisi depressive, ha esploso alcuni colpi di pistola contro la figlia Irene, 25 anni. Il padre, stando alle prime testimonianze in fase di verifica, avrebbe accompagnato la figlia gia’ gravemente ferita al Commissariato di Sulmona. L’arma non era quella di ordinanza in quanto gli fu ritirata dall’Amministrazione penitenziaria dopo una relazione sul suo stato di salute mentale. Sulla vicenda la Procura della Repubblica di Sulmona ha disposto il piu’ stretto riserbo. La donna uccisa conviveva con il fidanzato dal quale aveva avuto una bambina di 2 anni. L’uomo ha sparato alla figlia nella propria abitazione di Bagnaturo, frazione di Sulmona, di fronte alla moglie. Con un colpo di pistola l’ha colpita in testa. Poi, con l’auto, una Fiat Bravo, dopo averla caricata, l’ha portata al commissariato dove, nel piazzale, ha rivolto la pistola contro se stesso, ma l’intervento degli agenti lo ha fatto desistere dal proposito di togliersi la vita. E’ stato subito bloccato. La figlia e’ morta poco dopo l’arrivo dei sanitari del 118. Il suo corpo e’ stato trasferito nell’obitorio dell’ospedale di Sulmona. Da quanto si e’ appreso sembra che la giovane fosse dedita all’uso di sostanze stupefacenti e che questo, in passato, avrebbe suscitato numerosi litigi tra padre e figlia.
L’AVVOCATO DIFENSORE – Quello di oggi sarebbe stato l’ultimo dei ripetuti diverbi che c’erano tra padre e figlia a causa dei noti problemi della ragazza. Lo ha dichiarato all’Agi l’avvocato Alessandro Scelli, legale di Vincenzo Marruccelli, l’uomo che questa mattina, verso le 11, ha ucciso la figlia Irene, di 25 anni, a San Pietro di Bagnaturo, frazione di Pratola Peligna ( e non Sulmona come riferito in precedenza), con un colpo di pistola. La giovane aveva avuto in passato qualche procedimento penale per problemi relativi all’uso di sostanze stupefacenti. Lo stesso Marruccelli, ex agente di polizia penitenziaria, era stato riformato dal lavoro per motivi psicofisici. “Il colpo di pistola – ha spiegato Scelli – dovrebbe essere partito a casa. L’uomo ha portato, poi, in auto la figlia al commissariato di Sulmona, dove approfittando di un momento di apertura del cancello sarebbe entrato dichiarando di aver sparato sparato alla figlia. Avrebbe poi tentato il suicidio puntandosi la pistola alla pancia ma non ce l’ha fatta. Dopo aver gettato a terra l’arma – ha aggiunto l’avvocato – gli agenti lo hanno immediatamente bloccato. Marruccelli stravedeva per sua figlia ma era il suo cruccio. A volte l’eccesso determinato dal troppo amore – conclude Scelli – puo’ portare alla follia”.
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