IdV: fitti case e map? “Era ora…” – Ma perchè tanto tempo e quindi arretrati onerosi?


L’Aquila – Emanuela Bruschi – IdV L’Aquila – scrive: “Il commento alla notizia pubblicata su tutti i quotidiani, in base alla quale, dopo tre anni, si è finalmente deciso di far pagare un affitto alle persone che prima del sisma erano in regime di locazione ed attualmente sono invece nel Progetto CASE, non poteva che essere: ‘’Era ora!’’
Ci sono voluti tre anni per rimuovere una ingiustificata parità di trattamento tra gli ex-proprietari degli immobili e gli ex-affittuari, che doveva esserci semmai nella consegna degli alloggi solo in base alla disponibilità dei redditi dei non titolari dei diritti reali suddetti. Una famiglia che non era proprietaria della casa in cui abitava e che non aveva subito una perdita di lavoro e quindi di reddito, in base a quale criterio doveva alloggiare gratuitamente e risparmiarsi l’affitto che avrebbe pagato mensilmente? Siamo d’accordo per la prima fase dell’emergenza sulla parità di trattamento ma poi il tiro andava corretto. E soprattutto dopo, quando alcuni di quegli alloggi dove si abitava precedentemente al sisma venivano recuperati, perché continuare a vivere nell’alloggio del CASE magari sollecitando l’ex proprietario allo sfratto? Solo per una forma di risparmio personale, con l’esternazione anche di un finto disagio che, nel disagio generale e nella mancanza di controlli veniva concesso, perché l’Italia si sa è la terra dei balocchi e delle regole e delle eccezioni alle regole.
Un canone di compartecipazione veramente irrisorio comunque stabilito a 2,60 euro al mq, giustificato dal fine di sostenere le sole spese di gestione degli immobili e addirittura ridotto per effetto della distanza degli alloggi dalla città, quasi come uno ‘’sconto’’ sul disagio che orami vive però quasi tutta la popolazione aquilana – senza sconti – dell’ex centro o periferia, tornata nelle case dei paesi di origine o anche in CAS nelle aree di tutto il comprensorio aquilano.
‘’Sono consapevole del fatto che queste mie dichiarazioni susciteranno molte polemiche ma chi ha la coscienza a posto non potrà che convenire con me in quanto appena detto ’’.
Inoltre, il patrimonio immobiliare costituito da tali alloggi va mantenuto ed arricchito, in modo tale da poter essere sfruttato al meglio anche quando sarà destinato agli universitari o alle giovani coppie, o agli anziani autosufficienti che non possono permettersi costosi ricoveri. Tali alloggi dovranno essere ‘autosufficienti’ e manutenersi da soli con le risorse di coloro che li occuperanno, poiché non potrà sempre esserci il supporto dello Stato o del Comune a riguardo. È necessario diventare responsabili e ripartire contando sulle proprie forze e risorse, perché qui gli anni passano e la ripresa deve vedersi. Abbiamo bisogno di uno scatto di orgoglio che ci faccia muovere in tal senso piuttosto che continuare a farci passare per quelli che non vogliono pagare o ‘stanno sempre a chiedere soldi’.
(Ndr) – Il problema non sono i fitti, peraltro contenuti, da pagare, ma i tempi smisurati per attuare tale decisione, che comportano arretrati che possono essere per qualche famiglia onerosi. Perchè è stato necessario tanto tempo? Forse per lasciar passare le elezioni senza… turbare chi doveva pagare? Se le cose giuste avvenissero in tempi giusti, tutto sarebbe più chiaro e trasparente.


25 Luglio 2012

Categoria : Cronaca
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati

    Nessun articolo correlato.