Meno soldi ai parlamentari, Gaspari diceva sì
Ricordando qualche intervento e qualche discorso, o qualche intervista, di Remo Gaspari (morto l’anno scorso il 19 luglio, come nessuno o pochissimi hanno ricordato in Abruzzo), si può ritenere che avrebbe ma nifestato favore all’iniziativa di ridurre gli stipendi dei parlamentari. Oggi l’IdV chiede che si vada a firmare per il referendum, visto che i politici non hanno provveduto di loro iniziativa. Bisognerà tascinarli per i capelli a partecipare al risparmio nazionale, ma ci vorrà molto: intanto, avranno tempo di intascare molti denari. Decisamente troppi.
La politica italiana non ha dato il buon esempio, e nessuno si aspettava che lo facesse, perchè nessuno crede che i politici – nella totalità – abbiano intenti nobili e voglia di condividere sacrifici e rinunce. I sacrifici si chiedono agli altri. Non si compiono per dare esempi. Tanto, pensano i politici, in Italia a cosa serve dare buoni esempi?
Su questo hanno ragione. Per decenni un politico come Gaspari ha dato l’esempio, agendo con onestà personale, dando alla sua terra lavoro e raccomandazioni a piene mani, perchè in tanti vivessero meglio, visto che meriti, capacità , diritti, da queste parti sono pattume. Sì, padrino, o zio Remo, o come volete, ma quell’uomo di gente ne ha aiutata davvero tanta, senza chiedere niente in cambio: neppure la tessera DC o il voto. Tanto, sapeva che i voti li avrebbe presi a decine di migliaia… Bene, è un anno oggi 19 luglio dalla morte di Gaspari. Nessuno se n’è ricordato, tra politici, istituzioni, tromboni e tromboncini. E’ la risposta a chi fa del bene gestendo il potere? Sì, proprio così: è la risposta. Infatti oggi si gestisce il potere, come allora, ma senza fare nemmeno un grammo di bene a nessuno. Caro zio Remo, ci manchi.
Non c'è ancora nessun commento.