Mantini su emendamenti ricostruzione


L’Aquila – È stato accolto il nostro emendamento – scrive l’on. Pierluigi Mantini (UDC) – che esclude dal vincolo del patto di stabilità le spese per la ricostruzione. Sono stati accolti i nostri emendamenti che caratterizzano gli uffici speciali per i controlli nell’esecuzione dei progetti, riorganizzano i procedimenti di attuazione in modo più ragionevole e meno “espropriativo” dei proprietari, estendono gli indennizzi alle seconde case in edifici singoli (solo all’Aquila), equiparano parzialmente gli orfani del terremoto agli invalidi sul lavoro, sanciscono la risoluzione di diritto di preliminari e diritti reali istituiti prima del terremoto. Il testo del governo è migliorato.
Però non sono state accolte le nostre proposte di semplificazione urbanistico-edilizia, gli uffici speciali sono retti da un organismo assembleare pletorico (dallo Stato alle organizzazioni produttive locali), ricompare la parola “contributo” anziché “indennizzo” e, in sostanza, accanto alle luci non mancano le ombre.
Appare irragionevole anche la norma che impone, solo a L’Aquila in tutta Italia, l’incompatibilità di carica anziché di funzione: un consigliere comunale aquilano, ad esempio, non può esercitare una professione che ha a che fare con la ricostruzione ma anziché avere l’obbligo di astensione, come previsto dal testo unico degli enti locali, sullo specifico affare che lo riguarda, deve invece dimettersi dalla carica entro 90 giorni. Chi è tecnico non può fare politica, ma solo a L’Aquila.
La nuova legge che si prospetta è nel complesso positiva ma non soddisfacente.
Continueremo il nostro impegno fino all’ultimo voto.


19 Luglio 2012

Categoria : Politica
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