Una settimana mozartiana … magra
Chieti – Scrive Luciano Pellegrini: “La Settimana Mozartina, meglio… la quattro giorni Mozartiana ,è terminata. A Chieti, per il XIII anno, si è svolto dal 9 al 15 Luglio questo evento. Per le difficoltà economiche, con un budget di 130mila euro raccolte fra il comune, la regione e tre sponsor, di cui un solo negozio, la gioielleria Rossi, si è progettato e realizzato il programma.
La mia idea, ma avallata da tanti cittadini, era quella di annullare questo evento per il menefreghismo dei commercianti che pur non avendo contribuito economicamente, alla fine hanno guadagnato bei soldini.
I soldi li avrei impiegati diversamente, per esempio avrei organizzato due serate, una nel mese di luglio e l’altra ad agosto invitando un artista gradito ai giovani e che avrebbe reso tranquille le famiglie che avrebbero avuto i figli a casa.Parlo di Francesco Tristano, trentunenne pianista a me sconosciuto che ho ascoltato per curiosità.
Non ho capito cosa ci azzeccava con la Settimana Mozartiana, certamente qualcuno di peso…l’ha voluto.
L’avrei visto bene con gli artisti di strada… con pochi euro avrei riempito Piazza San Giustino invece di nasconderlo…” a Piazza Matteotti”- (Piano Sant’Angelo ndr), e dalle ore due del mattino alla Villa Comunale.
Indubbiamente Michele di Toro e Fabrizio Bosso, Jazzisti a livello mondiale, hanno raccolto gli applausi dei tanti appassionati di questa musica, peccato che come al solito si penalizza il cittadino che per forza deve fare una scelta quando lo stesso giorno ed alla stessa ora si sovrappongono i concerti.
Sarebbe sufficiente far esibire gli artisti in orari diversi….
Attraente il salotto con La Vestizione della Dama, dove ho sempre visto un pubblico numeroso ed attento. La Sinfonica Abruzzese, i Solisti Aquilani, la Italian Big Band, hanno allietato gli appassionati con i tanti professionisti che ne fanno parte. A Porta Pescara si sono alternati complessi jazz di tutto rispetto.
Gli altri salotti…come riempimento!
Bepi D’ Amato e Fabrizio Bosso, membri dell’Italian Big Band, hanno realizzato delle improvvisazioni e dei dialoghi con tromba e clarinetto da professionisti, cultori, esperti musicisti. Durante i loro dialoghi…hanno tenuto il numeroso pubblico in doveroso silenzio ad ascoltare le “alternanze” delle note che uscivano di loro strumenti.
Confermo la mia idea sul giovane pianista Francesco Tristano, che con un piano, due tastiere, un computer, con la sicurezza e conoscenza della musica e della elettronica è riuscito ad affascinare la folla.
Tanti giovani che ballavano, agitavano le mani e lui, appena ha notato il momento giusto, inseriva qualche suono più ritmato per aumentare l’interesse della piazza. Vero trascinatore e un virtuoso degli strumenti che accompagnati dalla giovane età e dal movimento del corpo…ha raccolto molto entusiasmo.
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