Perchè la Minetti dovrebbe dimettersi?
Ci siamo sforzati, e con questo caldo è un’impresa. Non siamo riusciti ugualmente a capire perchè la consigliera regionale lombarda Nicole Minetti dovrebbe, anche secondo il suo partito e il capo (giovane solo anagraficamente) del partito, Alfano, rassegnare le dimissioni. Sparire, andarsene a casa, svanire nel nulla. L’unico motivo, inconfessabile, è cancellare alla svelta ricordi scavezzacollo che a qualcuno oggi possono sembrare sconvenienti.
La bella igienista dentale dovrebbe pagare le sconvenienze e le serate di Arcore, nelle quali la sua bellezza sfolgorava: almeno così viene riferito. Insomma, una sortita di moralizzazione tardiva, un goffo tentativo di rifarsi una verginità . Non da parte della Minetti, ma dei suoi capi politici, un tempo sdolcinati e ammiccanti suoi sodali. Quelli che vollero la avvenente ragazza dalle tette orgogliose, candidata e poi eletta. Ora, che il vento è cambiato, vogliono disfarsene.
Ci auguriamo che Nicole si faccia valere e tenga duro. Sugli scanni politici si sono viste persone molto più discutibili, anche in Parlamento. E si vedono personaggi di fronte ai quali Nicole è un’educanda. In un’Italia politica ricolma di carampane sapienti e tagliatrici, Nicole Minetti esterna un bell’aspetto, un cervellino di sicuro non più sciocco di quelli di tante altre, ma soprattutto il diritto di non essere giudicata, fatta a pezzi e scaricata come una clandestina. E’ stata eletta. Nessuno pontifichi nè alzi la voce per prevaricarla. Se ne andrà se vorrà e se varrà la pena. Ma non per ordine emanato da prèfiche e coristi da ritorno di fiamma moralistica. Uno degli aspetti più desolanti di questo desolato paese.
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