Val di Sangro, audizione in Regione


Atessa – Una delegazione di rappresentanti dei sindacati e dei Sindaci della Val di Sangro e’ stata sentita questa mattina in audizione durante i lavori della commissione Bilancio della Regione Abruzzo sulla vertenza in corso alla Honda Italia di Atessa. “E’ stato un incontro molto proficuo – dichiara in una nota il presidente Commissione Bilancio, Emilio Nasuti – in cui e’ stata evidenziata la necessita’ di intervenire su due fronti: l’apertura di un tavolo istituzionale con i vertici della multinazionale giapponese e la ripresa dei progetti di potenziamento dell’infrastruttura del territorio, ferma agli anni Ottanta. Banda larga, viabilita’ e collegamenti ferroviari tra l’Adriatico e il Tirreno, porto e Campus Automotive sono le emergenze principali emerse nell’incontro di questa mattina, che mi faro’ carico, insieme al collega Luigi De Fanis, di portare all’attenzione dell’intero Consiglio regionale, perche’ vengano adottati i necessari provvedimenti”. Durante l’incontro, cui hanno partecipato anche il presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano, e il presidente Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, e’ stato fatto il punto sulla vertenza aperta alla Honda dopo l’annuncio da parte dell’azienda di 303 esuberi sui 645 dipendenti. Quello di Atessa e’ l’unico stabilimento in Europa della casa motoristica giapponese, il primo ad insediarsi nel 1971 nella zona industriale Val di Sangro in provincia di Chieti. “A rischio non ci sono solo i posti di lavoro alla Honda, ma l’attrattivita’ per le aziende dell’intera Val di Sangro, che torno a ribadire e’ il motore economico e produttivo dell’Abruzzo”, sottolinea nella nota Nasuti. I sindacati hanno rilanciato l’idea di un tavolo nazionale sulla vertenza Honda, in cui “l’azienda – conclude Nasuti – dica finalmente con chiarezza quali sono i suoi piani per lo stabilimento di Atessa e quali sono le richieste che avanza alle istituzioni e alle altre parti sociali. Solo cosi’ potremo avviare una trattativa e scongiurare il depotenziamento della fabbrica, da cui dipendono decine di piccole aziende dell’indotto, che rischiano di essere definitivamente cancellate”.


17 Luglio 2012

Categoria : Politica
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