Nessun perdono per chi ha ucciso Antonio
Castel di Lama – La famiglia di Antonio Di Meo, di Castel di Lama presso Ascoli Piceno, non può umanamente concedere alcun tipo di perdono o comprensione per i giovani che hanno ucciso brutalmente il giovane studente-cameriere presso un chiosco per arrosticini a 300 metri dal lungomare di Villa Rosa di Martinsicuro. Lo ha dichiarato alla radio RAI oggi la sorella Maria, parlando a nome della famiglia. E’ stata stroncata senza un motivo, senza una spiegazione, la vita di un giovane buono, laborioso, volenteroso, che viveva senza disturbare nessuno. “E’ difficile andare avanti – ha detto la giovane – e ci sentiamo soli, ma bisogna farlo. Perdono, no”.
Alcuni esponenti delle famiglie dei due ragazzi rom accusati di aver colpito a morte a pugni, per motivi insussistenti e futili, il Di Meo, avevano chiesto perdono per il gesto sconsiderato dei loro figli, che furono arrestati dai carabinieri poche ore dopo il brutale episodio, avvenuto all’una del mattino presso delle giostre. (Nella foto: Antonio Di Meo)
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