Il PdL: “Unica provincia adriatica”


Pescara – TERAMO E CHIETI INGLOBATE, PESCARA CAPOLUOGO – Nel dibattito, spesso già acceso e sicuramente vicino al campanilismo esasperato che ha già tanto nuociuto all’Abruzzo in passato, sulle nuove province, si precisa questa mattina la posizione del PdL. Secondo quanto ha dichiarato il sen. Andrea Pastore, al presidente Monti è già stata inviata una lettera in cui si evidenzia la specificità dell’Abruzzo. Per il PdL, è nocivo rinfocolare polemiche tra Chieti e Pescara sulla eventuale prevalenza di una o dell’altra città in un futuro assetto territoriale. Pastore pensa ad un’unica grande provincia adriatica, che inglobi i territori delle attuali province di Teramo, Pescara e Chieti, con capoluogo Pescara. Il resto dell’Abruzzo resterebbe com’è, cioè tutto in provincia dell’Aquila, indicata da Pastore come capoluogo regionale. L’Abruzzo di domani sarebbe, per il PdL, fortemente caratterizzato da un versante adriatico molto grande ed esteso, con centro metropolitano naturale nell’area di Pescara e centri limitrofi, tra i quali includere anche Chieti e il suo territorio urbano. Da quattro province, l’Abruzzo dunque ne avrebbe due. Il territorio verrebbe diviso in due parti, una con circsa 310.000 abitanti (L’Aquila) e l’altro con poco meno di 1 milione di abitanti. Un obiettivo sicuramente discutibile, vista la sua sproporzione demografica, con forte prevalenza della fascia adriatica, che già oggi “pesa” fortemente sulle aree interne. Ecco dunque una presa di posizione che probabilmente accenderà, invece di spegnerle, le polemiche. Il PdL è sicuro che Chieti e Teramo accettino supinamente di sparire nella “grande Pescara”?
L’idea della maxiprovincia adriatica incentrata su Pescara, è stata presentata alla stampa, e’ del senatore del Pdl Andrea Pastore, presidente della Commissione bicamerale sulla semplificazione legislativa, e da Nazario Pagano, presidente del Consiglio regionale, Carlo Masci, assessore regionale alle Finanze, Guerino Testa, presidente della Provincia di Pescara, Luigi Albore Mascia, sindaco di Pescara, nonche’ da consiglieri comunali e regionali. “Tale soluzione – questa la convinzione dei proponenti – collimerebbe con la effettivita’ geografica, orografica ed economica dei territori ricompresi, i quali riconoscerebbero in una unica realta’ amministrativa coerente ed organica una omogeneita’ demografica e storica che favorirebbe e forse agevolerebbe la redistribuzione dei servizi burocratici attualmente accentrati presso le citta’ capoluogo”. “Ritengo – ha detto Pastore – che questa sarebbe la soluzione piu’ opportuna perche’ salverebbe l’Abruzzo”.


14 Luglio 2012

Categoria : Cronaca
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