Cialente si difende non condividendo gli “insulti”
L’Aquila – Il sindaco Cialente ci invia la seguente nota che pubblichiamo integralmente: “La democrazia ha alcune regole, fra le quali quelle del rigore e della correttezza.
Il consigliere Ettore Di Cesare non perde occasione per lanciare accuse gravissime. Parla di clientelismo, interessi privati e strane manovre economiche ma, probabilmente per pigrizia, non ha letto tutto l’articolo 2 votato dal Consiglio.
Parte infatti da una falsa interpretazione di una notizia ed insulta.
Dalla mattina alla sera mi adopero affinché i nostri atti siano perfetti ed in regola e, affinché la mia Amministrazione sia trasparente ed onesta. Non permetto a nessuno di giocare su questo, per la propria visibilità. Quando qualcuno ha palesato dubbi su qualche atto, io sono stato il primo ad inviarlo in procura.
Sono stato gravemente diffamato e per di più senza motivo.
E’ tutto in regola. Se il diffamatore avesse letto i comma 5 e 6 dell’art. 2 “criteri generali di pubblicità e trasparenza” dell’ “atto di indirizzo, per nomina e designazione dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende, istituzioni, fondazioni e società”, adesso forse avrebbe tutto più chiaro nella sua mente.
I comma stabiliscono rispettivamente che “qualora le nomine o le assegnazioni debbano essere effettuate per cause diverse dalla scadenza ordinaria, il termine, di cui al comma 1, è abbreviato a dieci giorni”, e nel comma 6, “in caso di urgenza dovuta a circostanze non imputabili all’amministrazione, il termine di cui all’art.2 c. 2 lettera a) può essere ridotto a sette giorni”.
L’urgenza in questo caso è dovuta all’approvazione del bilancio 2011 e alla situazione del consigliere di amministrazione dimissionario.
Mi sembra che con queste polemiche ed insulti si voglia trovare lo scoop o peggio ancora visibilità inventando fatti. Non intendo più stare a questi giochi. Il fatto che io faccia il sindaco non da l’autorizzazione a nessuno di parlare in certi modi di me. Non condividere qualcosa e parlarne è giusto, insultare e arrivare a questi modi davvero vili è troppo.”
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