“Mascia e Testa, paladini di circostanza”
Pescara – L’associazione Pescara Capoluogo d’Abruzzo scrive: “Mascia e Testa sono solo paladini di circostanza. Dov’erano quando i Pescaresi si sono riuniti in un movimento spontaneo per rilanciare la centralita’ del Capoluogo adriatico?
L’attuale (speriamo ancora per poco) sindaco di Pescara, lancia un appello per salvare sia capra e cavoli che faccia: “Contatterò i sindaci di Montesilvano e Spoltore per creare un coordinamento, che sono pronto a guidare, per affrontare in maniera coordinata la tematica dell’accorpamento delle Province di Pescara e Chieti”. Intanto il presidente della provincia si arrampica sugli specchi in cerca del ”colpo di scuola” che non c’e’. Soprattutto in queste ultime ore in cui vacilla anche la ”supremazia” chietina che sembra non avere i requisiti per ”annettersi” Pescara.
“Tutti bravi con il vento in poppa e la tavola gia’ imbandita, soprattutto se a costo zero e senza doversi esporre in tempi non sospetti – dichiara Roberto Santuccione, leader del movimento biancazzurro (”integralista pescarese”, come lui stesso ama definirsi scherzosamente quando si rivolge a simpatizzanti e sostenitori), ormai quasi a quota 4000 nei vari social networks (Facebook, Twitter, Google+, ecc.) dove e’ presente da oltre un anno, a margine di un incontro con gli operatori economici di eccellenze enologiche – Vorrei ricordare a chi ha poca memoria che mai nessuno, sia in ambito comunale che provinciale, si e’ mai esposto sul tema della centralita’ di Pescara nell’assetto regionale. Ora sono improvvisamente diventati tutti paladini del territorio, dal sindaco al presidente provinciale e perfino da quache frangia di opposizione.
Strano che ora tutti vogliano adoperarsi per Pescara. Che c’entri qualcosa la nostra crescita costante e verificabile in ogni momento sul web? Quando si sente il terreno scricchiolare sotto i piedi, l’ingegno umano e’ capace di tutto e di piu’.
Ricordo, e come me ricorderanno in tanti, le parole del sindaco all’indomani della sua elezione, durante un’intervista televisiva. Parole che hanno gelato e lasciato senza parole, scusate il gioco di ”parole”, i suoi stessi elettori: “Adesso dobbiamo fare qualcosa anche per L’Aquila”.
Ma come? Sei stato eletto dai Pescaresi e ti vuoi occupare di cose che neanche Cialente riesce a fare da aquilano doc? Pensa a Pescara, alla tua (?) Citta’ e ai tanti problemi da risolvere. Adesso ”la paura fa 90”, lo sappiamo benissimo e non ci meraviglia affatto che il sindaco si sia ricordato di aver preso voti a Pescara per gestire Pescara.
Pescara Capoluogo d’Abruzzo, in silenzio ed utilizzando solo nuovi media, cresce costantemente e dialoga tutti i giorni con la gente, sigla intese con territori e popolazioni dal carattere affine come, ad esempio, con i ragazzi di Unione dei Marsi o i cugini molisani di Majella Madre in caso di un ritorno ad una unica regione con Pescara baricentro gradito a tutti.
Fermo restando che, secondo noi, le province adrebbero abolite tutte, naturalmente dopo aver studiato molto bene una rimodulazione di competenze e tutela dei lavoratori, nel caso di ”fermo-immagine” allo status-quo, non possiamo essere penalizzati proprio noi che siamo il motore non solo dell’intera regione ma dell’intero medio-Adriatico.
La politica dovrebbe essere fatta tra la gente e con la gente, cosi’ come la facciamo noi tutti i giorni e non solo quando c’e’ ”allarme rosso”. I ”pladini di circostanza” non vanno lontano”.
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