Abruzzo, le imprese soffrono di più


Chieti – La grave incertezza economica fa lievitare il tasso di interesse per le imprese, ma in Abruzzo l’inflazione corre piu’ velocemente che nel resto dell’Italia centrale e, con l’eccezione della Basilicata, anche del Sud. Eppure, mentre il resto d’Italia sostiene i consorzi fidi, l’Abruzzo resta a secco e le imprese soffrono di piu’: anche per questo il confidi di Confesercenti, Coopcredito, rilancia e offre l’opportunita’ di abbattere fino a 3 punti il tasso di interesse per le imprese del terziario.
E’ questo il cuore della ricerca condotta dall’ufficio studi di Coopcredito-Confesercenti, che mette insieme dati finora non disponibili sull’entita’ e la dimensione del sostegno che i confidi garantiscono al sistema creditizio abruzzese.
Il rapporto, condotto su dati di Banca d’Italia e ABI, e’ stato presentato stamani nell’auditorium “Filiberto Cianci” della direzione Confesercenti a Chieti, dal vertice del Confidi Coopcredito – con il presidente Flaminio Lombi ed il direttore Marco Di Paolo – dal direttore di Confesercenti Chieti Patrizio Lapenna e dal responsabile delle relazioni esterne Piero Giampietro. Secondo la ricerca, la convergenza fra indebolimento del sistema bancario abruzzese, assenza di una banca regionale o macroregionale di riferimento, mancato sostegno ai consorzi fidi e forte contrazione dei consumi sta provocando un vero e proprio boom del tasso di interesse dei finanziamenti a medio e lungo periodo concessi dalle banche alle imprese regionali. Fra tutte le regioni dell’Italia centrale e meridionale, infatti, l’”inflazione” del costo del denaro per le imprese colpisce l’Abruzzo con molta piu’ decisione.
Da dicembre 2011 a marzo 2012, e quindi in soli tre mesi, le imprese abruzzesi si ritrovano applicati tassi di interesse cresciuti di 0,45 punti percentuali, il doppio della media dell’Italia centrale dove si va dal +0,27 dell’Emilia Romagna al +0,2 delle Marche e del Lazio, fino al +0,04 dell’Umbria ed alla perfetta parita’ della Toscana. Anche nel confronto con l’Italia meridionale tuttavia la corsa del tasso di interesse applicato ai finanziamenti per le imprese abruzzesi e’ fra le piu’ impattanti: corre di piu’ solo in Basilicata (+0,97), mentre tutte le altre economie regionali registrano un ritmo di inflazione piu’ contenuto, con la Sicilia a +0,38, la Puglia a +0,25 e Sardegna, Campania, Calabria e Molise con un tasso di interesse in calo. A questa situazione si arriva dopo il blocco pressoche’ totale del sostegno istituzionale ai consorzi fidi abruzzesi che non ha eguali in Italia. A partire dal 2008 infatti le Regioni hanno sostenuto i confidi italiani con 885,85 milioni di euro (fonte: Questioni di Economia e finanza. Banca d’Italia 2011). Nello stesso periodo invece ai confidi abruzzesi non sono giunte risorse per il rafforzamento dei fondi rischi, a fronte di una iniezione di liquidita’ nel sistema bancario. Tutto cio’ nonostante in Abruzzo le 40 cooperative di garanzia censite da Banca d’Italia garantiscono complessivamente 355 milioni di euro ai quali vanno aggiunti i 118 milioni garantiti da confidi operanti in altre regioni, per un totale di 473 milioni di euro. Analizzando in chiave small business il Rapporto sull’economia abruzzese redatto da Banca d’Italia, emerge un quadro estremamente preoccupante. Con tassi di interesse cosi’ elevati – gli spread sui finanziamenti a breve termine hanno superato il 5,5 per cento, mezzo punto percentuale in piu’ rispetto alle Marche – e con una crisi strutturale dell’economia che sta devastando settori vitali come terziario e piccola manifattura, le imprese si trovano strozzate da un lato nella difficolta’ a rimborsare le rate, dall’altro nella sempre crescente difficolta’ di accesso al credito.


11 Luglio 2012

Categoria : Economia
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