Arduini sul castello cinquecentesco
L’Aquila – “Dal 6 aprile, il Museo Nazionale dAbruzzo è chiuso a causa degli ingenti danni subiti dal Castello Cinquecentesco. Nelle settimane immediatamente successive all´evento, con il coordinamento del Vice-Commissario dei Beni Culturali, grazie ai Vigili del Fuoco e al volontariato, sono state recuperate tra le macerie le opere esposte nel museo, ora custodite in luogo sicuro ed oggetto di primo intervento da parte di restauratori dell´Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro e dell´Opificio delle Pietre Dure”. Lo ha dichiarato il Giampaolo Arduini portavoce regionale e capogruppo al Comune dell´Aquila dei Popolari-Udeur.
“Questo enorme patrimonio aquilano non merita di essere disperso – ha aggiunto Arduini – offrendo ogni possibile soluzione perché possa tornare presto a L´Aquila, magari in appositi locali che il Comune può mettere a disposizione della Sovrintendenza abruzzese, a cominciare dall´ex Mattatoio che sorge in prossimità di Porta Rivera”.
“Da tre mesi, infatti, gli storici dell´arte della Soprintendenza per i Beni Storici e Artistici abruzzesi lavorano, tra mille difficoltà , al recupero ed alla salvaguardia dei beni culturali diffusi sul territorio – ha aggiunto Arduini – Sono state infatti prelevate e trasportate in depositi opportunamente attrezzati le opere d´arte custodite nelle chiese aquilane di S.
Massimo, S.Maria di Collemaggio, S. Maria del Suffragio, San Giuliano, Santa Giusta, San Marco, Santa Chiara, Santa Maria del Soccorso, Santa Maria Paganica, San Marciano, San Bernardino, San Pietro di Coppito, San Paolo di
Barete, SS.ma Annunziata, Concezione, Santa Maria delle Grazie, Cristo Re, Santa Maria degli Angeli, San Flaviano, San Silvestro, Santa Maria di Roio, Santa Margherita.
Questo enorme lavoro è stato affrontato certamente “con il pensiero costantemente volto al dolore ed all´angoscia di
quanti hanno avuto lutti o perso le proprie abitazioni – ha precisato Arduini – nonostante le tante oggettive difficoltà , con un unico obiettivo: salvare dalla distruzione quel patrimonio artistico così rilevante, alla tutela del quale L´Aquila ha sempre fondato le sue radici”.
“A fronte di tutto ciò l´edificio in cui sorgeva l´ex mattatoio di Porta Rivera, di proprietà del Comune
- conclude Arduini – potrebbe essere idoneo, previa sistemazione e messa in sicurezza delle vie d´accessso, a contenere un museo temporaneo aperto al pubblico dove collocare le opere del museo, che rischiamo seriamente di perdere
per la pressante richiesta da parte di Città vicine che ne chiedono l´esposizione”.
(Nelle foto: Due drammatiche immagini del castello subito dopo il terremoto)
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