Ricostruzione, “comunali” beffati
L’Aquila – Scrive Fabio Frullo, segretario regionale UIL: “Sconcerto e profonda delusione dei lavoratori di ruolo del Comune dell’Aquila e delle (o della) scriventi (scrivente) Organizzazioni Sindacali (Organizzazione Sindacale), per l’eliminazione della norma sulla possibilità di scorrere le graduatorie dei 47 idonei dei concorsi interni per le progressioni verticali dal testo finale della proposta di legge sulla ricostruzione, licenziata dal Consiglio dei Ministri.
Finalmente, dopo varie ordinanze post sisma in cui si erano privilegiati solo contratti di collaborazione con chiamate dall’esterno, conversioni di tali contratti in rapporti di lavoro subordinato a tempo determinato (finora, senza alcuna procedura selettiva), costituzioni di uffici speciali, consulenze e così via, era arrivato un giusto riconoscimento per i dipendenti di ruolo del Comune. Nella bozza della proposta di legge per la ricostruzione dell’Aquila era stata inserita, all’art. 4, la norma che autorizzava il Comune a scorrere le graduatorie dei dipendenti giudicati idonei ai concorsi interni delle progressioni verticali tenutesi nel 2010. Parliamo di lavoratori che hanno servito con impegno l’ente prima e dopo il terremoto e che, a poche ore o a pochi giorni dal sisma, si sono responsabilmente messi a disposizione dei cittadini, assumendosi delle responsabilità ben al di sopra della loro categorie e del loro mansionario.
Tale norma aveva ricevuto il via libera dal comitato ristretto che ha effettuato l’esame preliminare della proposta di legge per la ricostruzione dell’Aquila, dopo assicurazioni a vario titolo fornite anche a questo sindacato. Invece, con grande rammarico, la norma predetta è stata stralciata dal testo finale licenziato dal Consiglio dei Ministri e pronto per avviare l’iter parlamentare per l’inserimento nella legge di conversione del decreto sulla crescita.
Questa ennesima beffa non può essere tollerata. La spesa risibile per gli inquadramenti dei 47 dipendenti comunali, a fronte dei milioni di euro che lo Stato dovrà impegnare per pagare i nuovi assunti, doveva fugare ogni dubbio sulla legittimità e l’opportunità di tale operazione.
Con una lettera inviata al Ministro Barca e al Sindaco Cialente è stato chiesto di provvedere al reinserimento della norma predetta nella proposta di legge che domani avvierà l’iter parlamentare, fornendo anche la disponibilità a un incontro per approfondire tali tematiche.
In caso non dovessero emergere soluzioni positive a tale incresciosa vicenda, non resterà altra strada che attuare quelle forme di lotta che la legge consente e che finora, quale segno di disponibilità , sono ferme allo stato di agitazione, proclamato nel mese di giugno.
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