Piazza d’Armi, spazio partecipato
L’Aquila – Scrive Enza Blundo (foto)coordinatrice del Tavolo per piazza d’Armi: “La domanda sul destino dell’area di Piazza D’Armi che da più di quarant’ anni, cittadini, partiti, comitati, associazioni ambientaliste ed esperti nelle varie discipline del territorio si pongono, ha trovato una prima positiva risposta con il progetto risultato vincitore nel Concorso Internazione di Progettazione, promosso, attraverso un Protocollo d’Intesa, dalla cittadinanza attiva del Tavolo Piazza D’Armi, dal Comune di L’Aquila, dagli organismi nazionale, regionale e provinciale dell’Ordine degli Architetti, dalla Confcommercio, da Inarcassa e dall’Ance.
Oggi la comunità ha a disposizione un vero progetto preliminare di Parco Urbano concretamente realizzabile frutto di un processo nuovo costruito da cittadini e cittadine raccolti intorno al TAVOLO PIAZZA D’ARMI coordinato da Enza Blundo, che ha messo insieme intenti e volontà amministrative, del quartiere, degli operatori interessati e dei tecnici; entrate spesso in conflitto e poi pervenute a sintesi attraverso la tenacia e la pazienza del lavoro svolto dal Tavolo stesso.
Il bando di concorso, voluto dal Tavolo Piazza D’Armi, è stato predisposto da un comitato tecnico e nominato dai sottoscrittori del protocollo al quale hanno dato un contributo decisivo i rappresentanti del Tavolo e dell’Ordine degli Architetti (l’ing. Luciano D’Angelo e l’arch. Marino Bruno), unitamente ai tecnici comunali, vincolando le scelte progettuali alla sostenibilità , alla riduzione dell’impatto ambientale, all’equilibrio degli impegni di spesa tra strutture edilizie e parco, alla relazione con il contesto del quartiere, con le aree verdi limitrofe e con il percorso ecologico del Fosso di San Giuliano.
Il Tavolo Piazza D’Armi è stato presente nella Commissione Giudicatrice fornendo una terna di esperti e ciò ha permesso di mantenere il controllo sul rispetto degli obiettivi del bando. E’stato scelto l’arch. Perrotti che ha contribuito attivamente a perseguire tale coerenza. Sono così stati battuti progetti di invadente architettura antropocentrica, improntati al mimetismo o sotterranei, sono state battute le proposte di segmentazione artificiosa del verde con gradonature, muretti e pavimentazioni ed ha vinto il progetto che ha il minore impatto planovolumetrico, meno invasivo, con la maggiore superficie a parco naturale e che nel contempo si inserisce bene, collegandosi con il parcheggio sotterraneo e la piazza del mercato.
Il procedimento adottato è stato in grado di fornirci una soluzione di forte identità paesaggistica, di definita congruità urbanistica, di rigorosa compatibilità ambientale sia per il quartiere che per l’intera infrastrutturazione verde della città . Una proposta progettuale capace di superare, rivedere e migliorare le scelte precedenti, dal Businness Park dell’amministrazione Tempesta, fino al masterplan presentato nella festa del Pd del 2010 ed approvato poi nel Consiglio Comunale, mettendo così definitivamente fine a qualsiasi proposta di sfruttamento privatistico dell’area attraverso invasivi ed irrealizzabili ampliamenti degli impianti sportivi, che devono invece mantenere la vocazione d’uso sociale e la dimensione delle volumetrie attuali così come definite nel restauro-recupero in corso di realizzazione.
La partecipazione di un organismo di base, espressione della cittadinanza attiva, nella fase di formulazione del bando e nella fase di scelta del progetto, rappresenta un’assoluta novità nel panorama delle esperienze concorsuali e può costituire un precedente da ripercorrere per altre importanti scelte progettuali nella città . Inoltre costituisce la premessa per un laboratorio aperto ai cittadini per le fasi partecipate del post concorso che dovranno portare al progetto definitivo e alla realizzazione dell’intervento. Con la proclamazione del progetto vincitore si è raggiunto un primo traguardo e si è conclusa una prima fase, dimostrando come la modalità del concorso di progettazione possa dare spazio ai progetti più che ai progettisti, aprendosi anche alle potenzialità e alle capacità progettuali dei giovani talenti, prevaricate spesso dai grandi nomi e da altre modalità di assegnazione degli incarichi.
Il progetto vincente e gli altri tre progetti premiati, hanno offerto una gamma di soluzioni progettuali di qualità per il futuro dell’area situata alle porte della città , elemento segnalato anche dalla commissione giudicatrice e dal suo presidente, l’architetto Manuel Palerm Salazar.
Il progetto vincente è più in linea con le aspettative della cittadinanza, raccolte negli anni dal Tavolo Piazza D’Armi. Nella sua linearità e nel qualificato simbolismo dell’oggetto teatro resta un ampio spazio al verde pubblico, non rinunciando a qualificare l’ingresso alla città da ovest con una significativa soluzione architettonica nella struttura particolare del teatro e nello spazio per i servizi.
Ottime sono le tre prescrizioni che la Commissione, su suggerimento del rappresentante indicato dal Tavolo Piazza D’Armi, ha voluto dare all’unanimità :
la prima sulla necessità di realizzare collegamenti per entrare nel Parco dai quartieri limitrofi in sicurezza con sottopassi o sovrappassi;
la seconda sull’importanza di intercettare le acque del Fosso San Giuliano per alimentare un vascone/laghetto di raccolta destinato anche all’irrigazione del parco. Attraverso opportune griglie di raccolta e derivazione sarà possibile ridurre anche le frequenti piene lungo il fosso riducendo i flussi che invadono la strada e alimentando un laghetto/zona umida;
la terza, altrettanto importante sulla necessità di connettere più direttamente il teatro sulla piazza pubblica soprattutto per svolgere spettacoli ed eventi all’aperto.
Il Tavolo proseguirà nel suo impegno fino alla realizzazione definitiva dell’opera, coinvolgendo la cittadinanza, perché non vi siano modifiche e alterazioni degli indirizzi e degli obiettivi emersi, soprattutto in sede di definizione di eventuali project financing, perché, in assenza di certezze finanziarie, venga prioritariamente realizzato ed allestito il Parco e successivamente gli edifici previsti nel progetto vincitore”.
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