Ricostruzione: “Via i comuni fuori cratere”
L’Aquila – Non c’è alcun riferimento alle problematiche di Comuni fuori cratere nel Disegno di Legge sulla Ricostruzione predisposta dal Ministro Barca, fatta propria dal Consiglio dei Ministri e che andrà in discussione nelle aule parlamentari il prossimo 16 Luglio. E’ quanto afferma in una sua nota il Capogruppo del PD alla provincia Enio Mastrangioli (foto). Nella bozza di legge circolata nei giorni scorsi, continua ancora Mastrangioli, vengono fissati una serie di riferimenti e disposizioni molto importanti e definitivi, in particolare:
1. Si intendono territori colpiti dal sisma quelli individuati dai Decreti del Commissario delegato del 16 Aprile e 17 Luglio 2009, quindi gli attuali 57 Comuni del cratere, senza alcun riferimento al procedimento legale in corso avviato dai Comuni allora esclusi;
2. Vengono istituiti due Uffici Speciali di Coordinamento, uno per il solo Comune dell’Aquila e l’altro per i Comuni del cratere;
3. Si istituiscono otto uffici territoriali per la ricostruzione negli ambiti omogenei precedentemente costituiti con specifiche ordinanze e con i compiti e ruoli definiti dalle “Linee di Indirizzo Strategico per la Ripianificazione del Territorio”;
4. Si precisano le procedure e modalità per gli interventi di ricostruzione dei centri abitati in generale, dei Centri Storici e per l’elaborazione dei Piani di Ricostruzione, definizione degli ambiti e aggregati.
Per tutti gli aspetti sopra citati non vi è alcun riferimento ai Comuni fuori cratere, nonostante notevoli siano stati i danni arrecati dal sisma del 6 aprile 2009 al patrimonio edilizio pubblico e privato, oltre alle ripercussioni negative avutesi sul tessuto sociale ed economico territoriale.
Un mancato riferimento che, da una parte, non consente di cogliere le “opportunità” derivanti dalla possibilità di redigere dei Piani di Ricostruzione “al fine di assicurare la ripresa economica, la riqualificazione dell’abitato e l’armonica ricostruzione del tessuto urbano abitativo e produttivo”.
Dall’altra l’assenza di Centri o Uffici specifici di coordinamento e consulenza, nonché di esame e controllo dei progetti singoli o integrati di ricostruzione e recupero, con adeguamento sismico, degli immobili danneggiati, può dar luogo ad interventi difformi dalle norme vigenti e a procedure di affidamento lavori poco trasparenti.
Sarebbe opportuno, conclude Mastrangioli, che da parte delle rappresentanze istituzionali locali, dai nostri rappresentanti in Parlamento, si pretendesse l’apertura di uno specifico confronto con il Ministro Barca, affinché il testo predisposto si possa emendare in sede di discussione parlamentare. Da parte del sottoscritto tale richiesta, con apposita nota, è stata inoltrata al Ministro.
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