Campovalano, si torna a scavare
Campli – (Foto: museo di Campli) – Campovalano, uno dei siti archeologici di maggiore rilevanza non solo in Abruzzo, torna finalmente all’attenzione degli archeologi, grazie a fondi modesti ma comunque disponibili. Scavi “a spizzichi e bocconi”, che durano da decenni e rivelano sempre grandi sorprese sul passato remoto di quello che, molti secoli dopo, sarebbe diventato l’Abruzzo. Sono ricominciati ieri gli scavi per portare alla luce la tomba n. 618 della necropoli tra le più importanti nel Centro Italia, con tombe risalenti dalla fine dell’Eta’ del Bronzo. All’interno delle oltre 600 tombe gia’ scavate ed in mostra nel museo di Campli e di Chieti, sono stati trovati in passato vasi in bronzo o in ceramica che testimoniano l’esistenza, in tempi tanto remoti, dell’usanza del banchetto, significato simbolico rimarcato anche della presenza di gruppi di spiedi in ferro.
Caratteristiche delle deposizioni maschili sono le armi mentre tipici delle tombe femminili sono alcuni strumenti di lavoro legati al cucito, alla tessitura e alla filatura (aghi, rocchetti, fusi e fuseruole). Durante le serate della sagra del tartufo di Campolvano (dal 9 al 15 luglio) sara’ anche possibile visitare la tomba n. 2, fedelmente ricostruita, unica riproduzione nel suo genere in Italia.
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