Dalla Madonna Fore a Pescara
L’Aquila – (di G.Col.) – IL CULTO DELLA MADONNA ADDOLORATA IN ABRUZZO – (Foto: Madonna Fore aquilana accanto alla basilica pescarese, e immagine di una Madonna dolorosa) - La chiesina aquilana della Madonna Fore, riaperta dopo i restauri ieri, foto, è dedicata alla Madonna Addolorata, ed è affidata alla Confraternita dell’Addolorata, che ha sedi anche a L’Aquila e nell’Aquilano. All’edificio è attribuita origine medievale, ma ha subito modifiche e riedificazioni fino al terremoto del 1703, dopo il quale fu ricostruita come si vede oggi. Il luogo di culto ha un significato storico, oltre che per gli aquilani, devoti o non devoti.
L’origine coincide con l’inizio medievale del culto della Vergine Addolorata: XI secolo, esteso in tutta Europa e con variazioni rituali di luogo in luogo. Il Liber de passione Christi et dolore et planctu Matris eius dà inizio alle varie composizioni sul tema del Pianto della Vergine. Poi nel XII secolo, anche a seguito di apparizioni della Madonna, si ebbe un incremento di questo culto e la composizione dello Stabat Mater attribuito a Jacopone da Todi. Nel 1233, dice la tradizione, sette nobili fiorentini iscritti all’Arte dei Mercanti e poeti-attori della compagnia dei Laudesi erano soliti esprimere il loro amore a Maria in laudi davanti un’immagine dipinta su parete di una via, come i giullari facevano con la donna amata. Improvvisamente videro l’immagine animarsi, apparire addolorata e vestita a lutto per l’odio fratricida che divideva Firenze.
Oggi è diffusa l’immagine della Madonna dei Sette dolori, raffigurata in mille modi diversi, e presente anche nella chiesina aquilana. Il culto della Madonna madre dolorosa è radicato e multiforme. In Abruzzo, ha radici profonde a Pescara, dove – nella zona Colli – risale al periodo rinascimentale, ed è legato a storie e credenze di apparizioni e miracoli. Nel secolo scorso il tempio dedicato alla Madonna venne proclamato Basilica (foto). Tra il XIX e il XX secolo, venne realizzata una statua della Madonna dei Sette Dolori, con un pesante vestito nero e ricamato d’oro, con tanto di corona e cuore trafitto da sette pugnali. La statua è portata in processione più volte l’anno: ai primi di giugno (quando ricorre la festa patronale), il 15 settembre, il venerdì santo (in quell’occasione, però, la Madonna viene vestita di un abito interamente nero) e il 12 maggio, giornata del Ringraziamento (perché ricorda un miracolo avvenuto nel 1863, quando la Madonna fece piovere dopo lunga siccità ). Magari sarebbe utile anche adesso, una provvidenza del genere…
La particolare devozione degli aquilani alla Madonna Fore (fuori dalle mura medievali cittadine) è dunque legata al culto della madre di Cristo, comune a tutto il mondo cattolico e presente in quasi tutti i paesi europei. I dolori di quella madre, forse, gli aquilani sentono di condividerli maggiormente oggi, dopo le batoste subite negli ultimi anni. La stessa chiesina si salvò a stento da un pauroso incendio boschivo nel 2007, ed ha subito danni dal sisma nel 2009, come era accaduto nel 1703. E forse anche a metà ddel ‘400, nel precedente terremoto distruttivo generatosi dalla faglia di Paganica e Onna.
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