Di Mattia, a casa per aiutare il paese
di Lino Manocchia
Montesilvano – E’ un piacere salutare il novello Primo Cittadino della dinamica Montesilvano, in quel di Pescara. Tempo fa coinvolse il “Giornale di Montesilvano”, impegnato a dare vita ad un gemellaggio con la città di Stubenville (Ohio) del mitico cantante artista Dino Crocetti, al secolo Dean Martin, cercò di coinvolgere il Sindaco Lillo Cordoma, troppo “oberato di lavoro, in tutt’altre faccende affaccendato”. Si spera questa volta di condurre in porto la proposta che dovrà avere l’approvazione del giovane Sindaco Attilio Di Mattia, 35 anni, poliglotta, economista internazionale, sposato con la deliziosa maestra Maria Harjula. Di Mattia, originario di Pratola Peligna, in provincia dell’Aquila, che ha girato il mondo, in America ha lavorato per i colossi della finanza (New York e Philadelphia) quindi ha sostato a Vienna per poi far ritorno nella sua città natale, che ama, per la quale ha rinunciato a tutto, deciso a rianimare le sorti della zona. Ricco di uno spiccato senso di umorismo ed ironia, risponde alle nostre domande.
Di Mattia, che cosa le ha insegnato l’America?
“Non pensare a quello che il Paese possa fare per te ma quello che tu puoi fare per il tuo Paese”, una frase che mi ha spinto a riflettere molto sul significato di cittadino e l’importanza di rispondere alla chiamata della tua città, quando pensi che puoi essere utile, che ci sono cose che vanno fatte e tu sei in grado. Ho imparato a non tirarmi indietro.
Il suo programma prevede il risanamento del mare, fiume e specialmente il turismo?
Sì, sarà molto dura ma la sostenibilità è la chiave per alzare il livello della qualità di vita di tutti gli abitanti di Montesilvano. E’ la strada giusta. In questo Comune i sindaci delle Giunte passate hanno sempre preferito tenere per sé deleghe come urbanistica, lavori pubblici, perché ritenevano quelle più importanti. Io ho preferito tenere per me ambiente e gestioni rifiuti, perché sono al centro del mio programma.
Sul carattere. S’impressiona facilmente?
Solo la violenza, specialmente quella sui minori, sugli animali, tutti gli esseri indifesi. Questo mi impressiona.
E’ superstizioso?
“Non è vero ma ci credo”, come dicono a Napoli, a volte questo è il mio atteggiamento.
Cosa chiedono i cittadini di Montesilvano?
Risolvere i problemi della città, dal tombino che strabocca, alla disoccupazione, essere assistiti in un momento di difficoltà come quello che investe tutti in questo periodo. Sicuramente non essere considerati solo appartenenti a una stastica.
Il più incorreggibile vizio degli italiani?
Aspettare che qualcosa cambi senza agire. Abbassare la testa davanti al politico per ottenere favori. Non tutti gli italiani sono così, per fortuna.
E la più bella virtù?
Tutto il resto è virtù: fantasia, allegria, ingegno, gentilezza, rispetto, amore e solidarietà.
Le piace essere riconosciuto per strada?
Devo confessare che i primi giorni stavo per cedere alle lusinghe, alla vanità. Mi sono ravveduto subito, prima di gonfiare l’Ego in modo eccessivo. Mi sono concentrato sui problemi della città, sul programma, sull’organizzazione ed è passata la tentazione. Sono tante le cose da fare.
Che c’è in lei di abruzzese?
Sono testardo.
La stampa italiana è apolitica?
Ho dubbi sulle grandi testate ma credo nelle piccole realtà editoriali, indipendenti.
La disoccupazione è riducibile?
Tutto è possibile, bisogna volerlo e impegnarsi.
E’ femminista?
Credo nel rispetto dei diritti civili, nella loro difesa e nella loro conquista. Questo mi è stato insegnato sin da piccolo.
Cosa nella vita più la incuriosisce?
Vivere e conoscere, superare le paure.
Ha sempre detto quello che ha voluto?
Sono sincero ma nel rispetto dei sentimenti altrui, per me questo è importante. Cerco di impegnarmi a essere diplomatico, moderato ma esterno il problema se si presenta.
Cosa più la commuove?
I gesti di solidarietà tra le persone.
Lei è uno spiccato saxofonista. Si esibisce anche sul palcoscenico?
Mi è capitato ma ora non ho tempo, peccato!
Rifarebbe quello che ha fatto sino ad oggi?
E’ stata dura, ma lo rifarei perché mi sento più maturo. Sono dispiaciuto perché non posso dedicare maggior tempo e attenzione a chi amo, mia moglie, lei sa comprendere il mio impegno. Sono fortunato.
Il piatto preferito?
Pizza.
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