Grazie, ex commissario Chiodi

“Omnia Romae cum pretio“, tutto a Roma ha un prezzo, parole di Giovenale. Cambiando il senso, tutto oggi in politica ha un prezzo, e Gianni Chiodi, da oggi ex commissario alla ricostruzione, lo paga. Stucchevoli i commenti politici: negativi quelli del PD, positivi quelli del PdL. Sgarbato il sindaco Cialente che in tv non ha trovato di meglio e di più da dire se non “meno male“. Poi non meravigliamoci se i giovani sono scostumati, non condanniamo le mode e le parole dello stile “cafonal” immortalato da D’Agostino, riferito al grossolano “generone” romano.
A Gianni Chiodi diciamo grazie. Gli è caduta addosso, come a tutti noi, appena eletto, una tragedia senza precedenti: quella che ha colpito e azzerato L’Aquila e dintorni. Nessuno aveva fatto meglio o di più del commissario Chiodi, perchè non c’era mai stato un “prima”, dal 1703 ad oggi. Il presidente pensava di dover lavorare per costruire, invece è stato brutalmente sbattuto di fronte alla ricostruzione. Avrà commesso errori, certo. Avrà fatto girare male, specie all’inizio, meccanismi che dovevano funzionare meglio. Avrà distribuito incarichi (e prebende), sicuramente pressato e incalzato dalla politica che non è mai sazia, come “preti e polli che non sono mai satolli” nella greve accezione popolare. Avrà, avrà, avrà, ma nessuno si chiede chi avrebbe fatto meglio di lui, al suo posto, da quel 7 aprile 2009 che fu l’inizio asperrimo di un’avventura conclusa oggi. Crediamo si interpretare il pensiero di molti, ringraziando Chiodi, ma ci teniamo lontani dalla politica infetta e malevola. Ringraziamo tutti coloro che hanno gestito il dopo-sisma. Berlusconi, Bertolaso, Letta, Cialente, i mille anonimi che hanno dato tanto. Volontari e gente in divisa. Non significa applaudirli, approvarli sempre e comunque, ma riconoscere un corretto, leale, doveroso pacchetto di gratitudini. Grazie, Chiodi, e buon lavoro da presidente. Ora sediamoci sulla sponda del fiume, e stiamo a vedere cosa sapranno fare coloro che arraffano il timone.