Ciarelli non risponde, e resta dentro – L’avvocato esclude per lui indizi schiaccianti
Pescara – Resta in carcere Angelo Ciarelli, nomade, 38 anni, foto, accusato di aver ucciso tre sere fa, nel cortile del cosiddetto “ferro di cavallo”, Tommaso Cagnetta, 42 anni, pregiudicato. Lo ha deciso il gip del tribunale Mariacarla Sacco, che ha convalidato l’arresto di Ciarelli eseguito dalla squadra mobile martedi’ mattina. Per il gip esiste ” un quadro indiziario di sicura gravita’” nei confronti di Ciarelli. Il giudice ravvisa “pressanti esigenze di speciale prevenzione” e ritiene” concreto ed attuale il pericolo di reiterazione di gravi reati con l’uso di armi o comunque di reati della stessa specie di quelli per cui si procede”. Il gip inoltre evidenzia ” l’elevata pericolosita’ sociale” di Ciarelli che ” anche alla luce dei precedenti penali e giudiziari a suo carico, lascia fondatamente presumere che lo stesso, proprio per la dimostrata incapacita’ di controllare i suoi impulsi aggressivi, possa commettere gravi reati con l’uso di armi o comunque reati della stessa specie di quelli per cui si procede”.
In precedenza, Ciarelli aveva scelto di non rispondere al magistrato. Il legale di Cagnetta, l’avvocato Giancarlo De Marco, all’uscita del carcere ha confermato ai cronisti che il suo assistito per il momento non ha risposto alle domande del gip Mariacarla Sacco. “Poi vedremo – ha aggiunto – valuteremo cosa fare. Per prima cosa voglio sapere quali sono gli indizi di colpevolezza, non ritengo che siano schiaccianti, direi che sono leggeri indizi. Secondo me non e ‘ provato che abbia sparato lui”. Al suo legale Ciarelli ha detto di essere innocente.
“Non mi ricordo – ha sostenuto De Marco – se mi ha detto se era presente al “ferro di cavallo”, pero’ mi ha riferito che se fosse stato lui non sarebbe andato in questura a sottoporsi alla prova dello stub. Sotto questo aspetto potrebbe essere credibile, io ascolto e poi traggo le conclusioni” . Secondo l’avvocato De Marco inoltre non sussiste l’omicidio volontario. “Chiunque abbia commesso il delitto non e’ un caso di omicidio volontario, direi che si tratta di un fatto del tutto accidentale: un colpo di pistola e’ partito involontariamente da una persona che impugnava un’arma. Questo – ha concluso – e’ quello che secondo me emerge dagli atti”. Ora spetta al gip decidere se convalidare o meno l’arresto e la permanenza di Ciarelli in carcere. All’interrogatorio era presente anche il pm Valentina d’Agostino.
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