Cosa nasconde l’inerzia politica?
L’Aquila – IL CONSIGLIO COMUNALE NON SI E’ MESSO IN MOTO – (Foto: il gonfalone, Imprudente e Benedetti) – Primo consiglio comunale, puramente formale; parole retoriche e di circostanza, proclamazione, nastri tricolore, impegni solenni. Tutto ovvio, scontato, mentre lo è molto meno assistere – ormai da settimane – all’inerzia dell’assemblea, del sindaco e della sua giunta. In pratica, non è più accaduto nulla. La prossima seduta, che si preannuncia tempestosa (e quando mai?) è solo per il 12 luglio. Cosa nasconde tale sospetta “bonaccia”? Solo le vergognose risse da lavatoio per spartirsi incarichi e incarichetti?
Eppure, da qualche parte si sta decidendo il futuro della città, si sta scrivendo come dovrà essere la ricostruzione (meno male che ci sta pensando il Ministro Barca… a 39 mesi dall’aprile 2009, non era stata mossa una paglia). Molti trovano inspiegabile che il consiglio comunale non abbia da dire nulla. Qualcuno lo ha fatto notare al presidente del consiglio, Benedetti, il quale ha pacatamente risposto che ci si riunisce quando c’è qualcosa da decidere, da fare… E’ bastato questo a dare la stura a nuove polemiche.
Il capogruppo di L’Aquila città aperta, Emanuele Imprudente scrive: “Registro il ‘monito’ del Presidente del Consiglio comunale, Carlo Benedetti, a non fare del Consiglio comunale il luogo delle polemiche e delle rivincite personali e l’invito a non fare una conferenza stampa al giorno sempre per denunciare quello che non va.
Benedetti, forse confonde le sue di aspirazioni con quelle altrui, poiché, per paura di non essere rieletto, si è accasato nel PD per garantirsi la poltrona. Oggi, dunque, è nuovamente costretto a fare il sostenitore estremo di Cialente ed il capo gruppo del PD, ma non il Presidente del Consiglio Comunale.
Sarà inoltre sfuggito a Benedetti, come si evince dalle sue dichiarazioni, che da parte dei gruppi di L’Aquila città aperta, Tutti per L’ Aquila, UDC, Prospettiva 2012 sono state presentate proposte, o la richiesta di creare una commissione specifica sulla ricostruzione. Come la definisce, questa, il Presidente del Consiglio comunale? Cos’è se non una proposta? La richiesta di una convocazione urgente del Consiglio Comunale per discutere sulla proposta di legge ”Barca” come si definisce? Oppure bisogna proporre solamente idee bislacche, che non diano fastidio al Sindaco ed al PD che vogliono fare della ricostruzione un affare di parte? Se è vero che il Consiglio Comunale non può essere utilizzato a proprio uso e consumo, è altrettanto vero che non può nemmeno ridursi ad un mero esercizio di educazione fisica (alzare ed abbassare le mani a comando, come era prassi per qualcuno nella passata amministrazione). Occorre inoltre far notare a Benedetti che la legge sulla ricostruzione era stata già bella ed impacchettata per consentire di pagare le cambiali elettorali di Cialente e fortunatamente qualcuno se ne è accorto ed ha convocato una conferenza stampa per renderne edotta l’intera città. Presidente Benedetti, informare i cittadini comunicandogli come stanno realmente le cose sarebbe un dovere anche per voi”.
A molti la verità su ritardi e inerzie (di quiete, non di moto…) sembra semplice da interpretare: solo risse, spartizioni, appetiti di potere, rivendicazioni di incarichi, voglia di esserci persino nelle commissioni. Se così è, e a molti pare che sia proprio e soltanto così, la politica aquilana avrebbe semplicemente cambiato pelle, come una serpe, e neppure tanto, per restare la stessa di prima, di sempre. Una politichetta da paese fermo nel tempo. I soliti noti hanno alzato la voce e infilzato Cialente, inchiodandolo alle sue promesse pre-elettorali. Prima di trovare un posto a tavola per tutti, c’è voluto tempo. Tutto qua. Nessuna dietrologia, semplicemente comportamenti da basso, bassissimo impero, ma che diciamo impero: regnucolo, cortiletto. Dove non batteva il Sole, e tanto meno batte oggi.
E se invece il silenzio celasse un pensatoio arguto, lungimirante, intento a scrivere il futuro secondo nuove regole? Se in pentola vi fosse un gran pranzo da banchetto rinascimentale, nel senso del rinascere? Siamo obbligati a sperarlo. Ma anche ad aspettare conferme e svolte di pensiero, di politica, di cultura, di guida della caravella.
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