Burgo e Sadam bussano all’Emiciclo
L’Aquila – DI PANGRAZIO PORTA IL PROBLEMA CARTIERA IN REGIONE – Due gravi problemi occupazionali della Marsica hanno bussato questa mattina alle porte dell’Emiciclo regionale: quelli relativi all’ex Sadam, di cui si sollecita la riconversione che lavoratori e sindacati ritengono lecita e urgente, e quelli della catiera Burgo. Il sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, ha portato sul tavolo del presidente Chiodi il caso Burgo: azienda che intende chiudere, e nessuno sa perchè. “La chiusura dello stabilimento di Chieti – hanno detto i sindacalisti – non doveva avvenire, ed è avvenuta: l’Abruzzo ha già dato, ora la Burgo spieghi la situazione e cosa intende fare ad Avezzano”.
“I marsicani i loro problemi se li risolvono con coraggio e capacità – ha detto il sindaco Di Pangrazio a Chiodi, Gatti, Giuliante, Giuseppe Di Pangrazio, Verrecchia e altri esponenti politici e istituzionali, parlando anche a nome di altri sindaci marsicani – ma il caso Burgo richiede interventi autorevoli e spiegazioni da fornire alle istituzioni”. Per salvaguardare i livelli occupazionali e le prospettive industriali dello stabilimento c’e’ l’impegno di tutte le forze politiche, istituzionali e sindacali.
Immediata la riposta di Chiodi. Il presidente mediera’ con i vertici aziendali al fine di posticipare l’adozione del provvedimento previsto per giovedi’ prossimo che porterebbe, di fatto, alla chiusura definitiva della Cartiera di Avezzano. Inoltre, in Consiglio regionale e’ stata presentata una risoluzione urgente al fine di evitare la chiusura di un’azienda vitale e fondamentale per l’intera economia del territorio, una delle eccellenze del gruppo Burgo ritenuta una realta’ di grande rilevanza industriale. La soluzione individuata e’ quella di una strategia comune, finalizzata ad ottenere un incontro con la proprieta’ e trovare rapidamente una soluzione positiva. “A questo punto – ha commentato il Presidente della Regione – ci deve essere l’impegno di tutte le forze in campo per affrontare problematiche occupazionali serie, dove la situazione di pesante crisi rischia di assumere contorni angosciosi. C’e’ il sostegno incondizionato della Regione a salvaguardia dello stabilimento e dei posti di lavoro”.
Una delegazione di lavoratori e sindacalisti della Cartiera Burgo aveva incontrato il Vescovo dei Marsi, monsignor Pietro Santoro, per illustrare la gravissima crisi che sta investendo lo stabilimento. “Monsignor Santoro”, spiegano le segreterie provinciali Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil, “ha preso a cuore la vicenda e ha ribadito il suo impegno personale nei confronti delle istituzioni locali affinche’ venga avviato, al piu’ presto, un tavolo di confronto e concertazione tra le parti in causa, per arrivare ad una positiva definizione della vertenza”.
I 450 lavoratori della Cartiera Burgo, una delle piu’ grandi aziende di Avezzano, sono in parte in cassa integrazione. Ad essere bloccata, per il momento, e’ la linea di produzione 1. Ma le prospettive non sono favorevoli: il 5 luglio prossimo si riunira’ il Consiglio di amministrazione del gruppo Burgo per decretare la chiusura definitiva dello stabilimento, gravato dalla mancanza di commesse. L’immediata convocazione da parte del Presidente della Regione Chiodi degli amministratori e delle forze sociali all’Emiciclo dell’Aquila sulla vicenda BURGO e’ un fatto estremamente positiva, ma non basta”. Lo dicono il direttore e il presidente della Confcommercio Celsio Cioni e Roberto Donatelli per i quali “occorre da subito una mobilitazione ed un intervento di tutti i parlamentari abruzzesi che, unitariamente all’azione della Regione, richiedano al Governo Monti l’attivazione di un tavolo nazionale che, da subito, dia i segnali giusti ai vertici della Burgo Group. Prima che sia troppo tardi. Altrimenti, ancora una volta dovremo assistere a rituali mediatici ed istituzionali che non producono risultati ed evidenziano l’impotenza della politica sull’economia. La vicenda Burgo, insomma – afferma la Confcommercio – deve diventare necessariamente emblematica per dare un segno nuovo e diverso rispetto al passato che ha visto nel comprensorio della nostra provincia un rosario infinito di chiusure, licenziamenti a migliaia, che stanno riportando la Marsica, la Provincia dell’Aquila e l’Abruzzo a livelli di sottosviluppo da cui la nostra regione si era affrancata nei passati decenni. Insomma, il nostro deciso invito per evitare un altro colpo ferale alla economia marsicana ed abruzzese e’ rivolto ai rappresentanti autorevoli del Parlamento ai quali diciamo che su questa vicenda ‘Nessun dorma’”.
Non c'è ancora nessun commento.