Calcio, delusione Italia, la Spagna è campione
Kiev – (di M.F.) – La Spagna sfodera il poker. La finalissima di Euro 2012 termina 4-0 per gli iberici che battono ogni record: mai nessuno, infatti, era stato in grado di vincere due Europei e un Mondiale di fila. Per l’Italia si conclude nel peggiore dei modi il cammino in Polonia e Ucraina. Pur riconoscendo che la squadra di Prandelli sia andata oltre ogni più rosea aspettativa iniziale, i quattro schiaffi rimediati nella serata di ieri davanti agli occhi di mezzo mondo sono un boccone amaro da digerire. Gli azzurri non sono mai stati in partita, dimostrando poca lucidità fisica e soprattutto psicologica. Pirlo e compagni sono scesi in campo con la paura di vincere, consentendo alle furie rosse di sciorinare un calcio spumeggiante.
Non c’è un solo colpevole per la disfatta di ieri, ma l’intero collettivo è apparso lontano parente della formazione scesa in campo giovedì sera contro la Germania. Tutto il reparto arretrato ha messo in evidenza voragini impressionanti, favorendo gli inserimenti dei mediani spagnoli abili a tagliare in due la difesa italica con dei rapidi inserimenti.
Sfortunatissimo l’Europeo di Chiellini, che torna dall’Ucraina con due infortuni e con due grossolani errori, contro la Croazia e contro gli spagnoli, che hanno condizionato non poco il cammino italiano nella competizione. Il centrale della Juventus, ieri schierato come terzino sinistro, si fa superare come un pivello da Fabregas, che può crossare al centro in tutta tranquillità per l’accorrente Silva, che realizza la rete del vantaggio spagnolo al 14esimo del primo tempo. La reazione dell’Italia è sterile, con il leggero attacco italiano che non punge; al 41esimo Jordi Alba sigla il raddoppio spagnolo, che elimina ogni velleità di vittoria degli Azzurri.
Nella ripresa, con l’ingresso di Di Natale per Cassano, Prandelli prova a dare più profondità alla sua squadra. L’attaccante dell’Udinese si mette in mostra nelle prime fasi di gioco ma, come contro la Germania, risulta essere impreciso sotto porta. Al 16esimo ci si mette anche la sfortuna: Thiago Motta, subentrato a Montolivo cinque minuti prima, deve uscire per infortunio, con Prandelli che ha già effettuato tutti i cambi disponibili. L’Italia è così costretta a continuare in dieci uomini.
Nel finale la Spagna infierisce siglando in breve tempo la terza e la quarta rete. Torres al 39esimo e Mata al 43esimo rendono il passivo più pesante. Nonostante la sconfitta finale, la Nazionale torna a casa consapevole di aver disputato un ottimo Europeo.
Prandelli si è dimostrato un allenatore valido, capace di mantenere unito un gruppo formato da caratteri “esplosivi”. Il tecnico di Orzinuovi ha gestito perfettamente i capricci di Balotelli, che lo ha ripagato con due goal da cineteca nel match contro i tedeschi. Pare scontata, perciò, la conferma dello staff tecnico azzurro.
Ora bisogna guardare avanti, cercando di dimenticare subito la brutta sconfitta di ieri; bisogna già pensare al Mondiale brasiliano del 2014. L’auspicio è che, in Sudamerica, l’Italia possa avere a disposizione una rosa più competitiva specialmente in attacco. Insigne, Immobile, Florenzi e Destro sono molto più che una promessa. Spetterà al Campionato italiano di Serie A far crescere questi giovani e renderli dei campioni.
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