Comune, dopo la passerella silenzio
L’Aquila – RIUNIONE DEL CONSIGLIO SOLO UNA VOLTA E PER I RITUALI DI INSEDIAMENTO – Consiglio comunale neoeletto solo per le parate, le formalità della retorica politica, le esibizioni e le parole di circostanza. Poi silenzio e più niente, mentre la città è assediata, come ai tempi di Braccio da Montone e anche peggio, da enormi problemi, scadenze, urgenze. L’unica prospettiva è aspettare ancora chi sa quanti mesi per uscire da una situazione che, in sostanza, è immutata dall’aprile 2009 ad oggi. E c’è chi non condivide, perchè è evidente che sindaco e compagni sono alle prese con problemi di basso profilo, accordi, spartizioni, assegnazioni di etichette e poltrone.
Scrivono L’Aquila Che Vogliamo e Appello per L’Aquila, una sintetica nota congiunta che ci sembra molto saggia e coincidente con il pensiero di tanti delusi e sfiduciati cittadini (anche di coloro che a migliaia non hanno votato): “Constatiamo a malincuore, da neofiti dell’assise municipale, che il Consiglio Comunale de L’Aquila dall’inizio della nuova consiliatura si è riunito solo nell’occasione, peraltro puramente formale, dell’insediamento quando invece sarebbe doveroso, in una città che vive da tre anni una gravissima situazione post-sisma, che ci fosse un Consiglio Comunale settimanale per affrontare e risolvere le gravi problematiche contingenti.
E’ un mese che il Consiglio non si riunisce, problemi e argomenti da affrontare certo non mancano: basti solo pensare al maxiemendamento in discussione in Parlamento che tanto inciderà sul futuro della nostra città .
Pensiamo che il Consiglio ne debba discutere in tempi brevi per fornire al Governo indicazioni “alla luce del sole” tramite un pubblico confronto. Questo inspiegabile ritardo si accumula solo in conseguenza di beghe partitiche per la suddivisione di poltrone, a danno dei cittadini e delle cittadine che pretendono giustamente risposte concrete in tempi certi”.
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