ATER, i ritardi non sono nostri
L’Aquila – “L’affidamento da parte dell’Ater del servizio di verifica dei progetti di ricostruzione è avvenuto nell’ottobre 2011 dopo una gara pubblica e la società affidataria sta svolgendo il suo lavoro nel rispetto della legislazione generale e speciale nel campo degli appalti pubblici e della normativa del terremoto dell’Aquila”.
È questa la replica del direttore dell’Azienda territoriale per l’edilizia territoriale (Ater) Venanzio Gizzi, foto, all’intervento del provveditore alle Opere pubbliche Lazio, Abruzzo Sardegna, Donato Carlea, il quale nei giorni scorsi aveva collegato all’azione dell’Ater il ritardo sugli interventi sugli alloggi classificati “E”, quelli più danneggiati.
Gizzi chiarisce di non essere stato messo nelle condizioni di effettuare appalti visto che “risulta, al momento, che diversi progetti di competenza dell’Ater sono appaltabili ma, alla richiesta di fondi per tali procedure, inoltrate da tempo, non si è avuto alcun riscontro di accredito”.
Dopo un’intesa di alcuni mesi fa, il recupero di questi edifici, all’inizio di competenza del Provveditorato, è ora responsabilità dell’Ater per gli stabili a totale proprietà pubblica, e del Provveditorato quelli dove ci sono proprietari privati e pubblici. La progettazione è invece di competenza dell’Ater.
“La modifica alla convenzione sottoscritta il 30 novembre 2009 tra provveditore e commissario delegato e l’amministratore unico dell’Ater – prosegue Gizzi – è stata firmata solo il 14 febbraio 2012 con l’individuazione degli edifici di competenza Ater e quelli di competenza del Provveditorato”.
“La società affidataria, tra l’altro – conclude il direttore – esegue la verifica rispettando la cronologia dell’invio dei progetti: purtroppo i primi inviati tra quelli di competenza del Provveditorato hanno superato il limite di convenienza per cui, completata la verifica del progetto di riparazione e nel rispetto di quanto previsto dalle ordinanze della presidenza del Consiglio dei ministri, deve essere redatto e verificato anche il progetto di sostituzione edilizia, con l’allungamento dei tempi necessari”.
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