Scoiattolo 2, nuovi arresti
Pescara – Oggi portata a termine un’operazione di polizia denominata “Scoiattolo 2″, in riferimento alla prima con lo stesso nome, precedente, contro lo sfruttamento della prostituzione, per l’esecuzione di 15 misure cautelari di cui 11 in carcere e 4 di divieto di dimora. L’operazione e’ condotta dalla squadra mobile di Pescara e il coordinamento del Servizio Centrale Operativo di Roma. L’attivita’ investigativa ha consentito di smantellare piu’ bande criminali, composte da romeni e italiani, dedite allo sfruttamento della prostituzione che hanno occupato tutte le zone nevralgiche e piu’ redditizie di Pescara, relegando altri gruppi criminali in zone periferiche, come la riviera di Montesilvano. Gli indagati si sarebbero divisi il territorio in zone ben distinte: riviera (a nord del centro cittadino), centro (a ridosso della stazione ferroviaria) e riviera Sud (a sua volta suddivisa in due “sottozone”). Sul territorio agivano numerosi soggetti coinvolti nello sfruttamento delle prostitute, aggregati in diverse gang in concorrenza tra loro.
I conflitti tra le varie fazioni erano rari e di breve durata, proprio perche’ il territorio era stato suddiviso secondo una pianificazione e ripartizione strategica e con confini netti. Si trattava, dicono dalla questura, di una gestione organizzata e quasi “imprenditoriale” dell’affare prostituzione. Quando si presentavano nuovi soggetti o emergevano conflitti entravano in azione i soggetti piu’ temuti, posti ad un livello superiore dell’organizzazione, con pesanti minacce o anche con azioni violente. Queste persone avevano una tale capacita’ intimidatoria che riuscivano persino a imporre il pagamento di una sorta di “tassa di occupazione” dei marciapiedi delle rispettive zone. Inoltre, in alcuni casi sono stati compiuti dei veri e propri “rapimenti” di prostitute appartenenti ai gruppi rivali, nell’ambito delle frizioni sorte per il controllo delle zone. Per dirimere questi dissidi si ricorreva all’intervento dei vari protettori. Le ragazze, chiamate in gergo “bagagli” o “scoiattoli” (di qui il nome dell’operazione), venivano spesso intimorite con pesanti minacce e proprio per paura di ritorsioni si impegnavano in turni di lavoro massacranti per guadagnare il piu’ possibile. I profitti permettevano agli aguzzini di condurre una vita agiata e di effettuare investimenti in Romania. C’erano anche delle donne “caporale” cioe’ prostitute fidate con il compito di controllare le altre donne e di istruire le nuove leve, spiegando come vestirsi e come adescare i clienti. Inoltre le lucciole erano sottoposte a un controllo incessante. La polizia sta cercando gli indagati, considerato che molti sono senza fissa dimora. Tramite il Servizio Interpol, sono in corso ricerche anche all’estero. A maggio 2011 c’era stata l’operazione “Scoiattolo” che aveva gia’ portato all’emissione di 28 misure cautelari.
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