Manca l’acqua, ACA non risponde – Di Primio s’infuria e passa… alle maniere forti
Chieti – Al sindaco di Chieti nessuno potrà rinfacciare di non essere perentorio e deciso, quando percepisce che la sua città viene maltrattata o peggio deve subire situazioni irregolari se non illegali. E per di più, nessuno di coloro che dovrebbero fornire spiegazioni si degna neppure di rispondere al telefono…
Di Primio quindi scende in campo contro i gravi disagi ancora una volta inflitti alla comunità teatina da penurie o mancanze di rifornimento idrico. In una lettera all’azienda ACA, al commissario idrico Caputi, ai colleghi sindaci del circondario, Di Primio scrive: “Egregi Signori, nella impossibilità di comunicare con Voi telefonicamente, nessuno risponde agli uffici dell’ACA, mi vedo costretto ad inviare la presente per denunciare il grave disagio che sta patendo la mia Città e per chiedere quanto appresso.
Con la nota del 20 giugno scorso, prot. n. 10857, firmata dal Direttore Tecnico ing. Livello e dal Direttore Generale ing. Di Giovanni, mi è stato comunicato che, a causa della “diminuzione di portata della sorgente e considerate le condizioni climatiche”, avreste proceduto “alla programmazione di riduzione dell’erogazione idrica per il periodo 21 giugno – 8 luglio 2012”.
Per quanto riguarda Chieti, mi avete comunicato che al serbatoio della Civitella l’erogazione media sarebbe stata ridotta a 158 l/s per l’intera giornata, l’erogazione normale è di 171-175 l/s; mentre per Chieti Scalo l’erogazione media sarebbe stata di 155 l/s dalle ore 5.00 e dalle 24.00 e dalle 24.00 alle 5.00 ci sarebbe stata la chiusura totale della erogazione. Normalmente l’erogazione su Chieti Scalo è di 170 l/s. Quanto a località Brecciarola, che s’approvvigiona dal Serbatoio Sbraccia, la chiusura totale dell’erogazione ci sarà il lunedì e giovedì dalle ore 22.00 alle ore 6.00.
Nel corso di questi primi giorni, come comunicatovi dai nostri tecnici, da ultimo nel corso della serata di sabato 23 giugno, la erogazione ridotta è stata spesso al di sotto della media dichiarata e, comunque, insufficiente a soddisfare le esigenze minime dei cittadini anche quando è stata rispettata l’erogazione programmata (158 e 155 l/s).
Non so in quanti dei 64 comuni che fanno parte dell’ACA si sta verificando quello che sta capitando a Chieti, mi consta personalmente che in molte realtà anche confinanti con noi non si stanno attuando le chiusure che non da oggi Chieti patisce.
Assurda la chiusura dalle 24.00 alle 5.00 a Chieti Scalo, la parte più popolosa della città dove le utenze, tra ospedale e università, sono di gran lunga superiori rispetto al dato dei residenti dichiarati.
Ormai a decine arrivano le proteste delle attività commerciali e dei pubblici esercizi che, nonostante siano dotati di autoclave e serbatoio, non riescono ad avere l’acqua sufficiente per poter svolgere la propria attività. A centinaia, invece, arrivano le richieste d’aiuto e le proteste dei cittadini della parte bassa della città, fiaccati da anni di riduzione notturna della erogazione dell’acqua da parte vostra ed oggi distrutti dal non potersi neppure fare una doccia considerato che la erogazione riavviata alle 5.00 del mattino, alle 10.00, non ancora si trasforma in acqua che esce dai rubinetti. Quanto alla parte alta, seppure meno grave, la situazione non desta minori preoccupazioni considerato che le chiusure a cui siamo costretti, a causa della minore erogazione di acqua da parte vostra, amplifica il problema in termini di reale erogazione nelle case e non solo.
Voglio all’uopo ricordare che il Comando Provinciale di VV. FF. s’approvvigiona dalla nostra rete.
Concludendo, considerato tutto quanto sopra esposto e denunciato, rilevato che la popolazione/utente è su Chieti di almeno 15.000 unità in più rispetto a quella residente (uffici, ospedale, università, etc.), che se nella parte alta la situazione per cittadini e attività è difficile, nella parte dello Scalo è drammatica, soprattutto a causa delle chiusure notturne, evidenziato che la situazione in cui si stanno trovando i cittadini richiama le competenze del Sindaco indicate dagli artt. 50 e 54 TUEL, al fine di evitare problemi di carattere igienico/sanitario, ovvero al fine di scongiurare, a causa del perdurare della mancanza di acqua in molte abitazioni e della concomitanti particolari condizione climatiche, emergenze sanitarie o di igiene pubblica.
Vi diffido a provvedere immediatamente, ovvero entro le ore 16,00 di oggi, a reimmettere nella rete cittadina almeno 165 l/s-h24, a non effettuare più, già dalla notte tra oggi 26 giugno e domani, mercoledì 27 giugno, la chiusura totale della erogazione di acqua nella parte bassa della città ed in località Brecciarola.
In caso di mancato riscontro a questa mia, od anche in caso di rifiuto da parte Vostra ad accogliere la mia richiesta, effettuata ogni verifica con il mio servizio acquedotto sulla effettiva quantità di acqua da Voi erogata, adotterò tutte e le più utili azioni a difesa dei diritti dei miei cittadini. Inoltre, considerato che state erogando una quantità d’acqua inferiore al 30% di quanto convenuto, provvederò a far quantificare la riduzione di quanto dovutovi per la fornitura idrica”.
(Ndr) – A mancare, tra le tante altre cose, in questo paese e in questa regione dove il porto di Pescara muore perchè nessuno riesce a dragarlo, è la decisione. Forse in molti dovrebbero ispirarsi al comportamento di Di Primio. Chi non risponde neppure al telefono, è evidentemente assente dal suo posto: il sindaco ne chieda il licenziamento in tronco. Se non ci sarà mai un esempio di severità e di “sano decisionismo” (parole dei tempi di Craxi), non cambierà mai nulla. Chieti è senza acqua? Ricordiamo cose simili da quando eravamo bambini e a Chieti, ospiti di uno zio militare, andavamo con la bottiglia e il secchio alla fontanella. Roba d’altri tempi? Ma no, è tale e quale oggi!
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