“Manufatti, basta con l’incertezza”
L’Aquila – CHI LI HA AUTORIZZATI DEVE ORA TROVARE LA SOLUZIONE – LA REGIONE DISPONIBILE – La Regione Abruzzo è disponibile anche con iniziative legislative a valutare tutte le proposte che dovessero giungere per risolvere positivamente il problema dei manufatti provvisori costruiti all’Aquila dopo il terremoto. “Chi si è assunto la responsabilità di consentire la realizzazione di quei manufatti, però, deve ora pensare a un percorso, se possibile, per far uscire dall’incertezza molte famiglie”. È quanto ha affermato Antonio Morgante, foto, responsabile della segreteria del commissario delegato per la ricostruzione, Gianni Chiodi, nel corso dell’incontro con i vertici dell’associazione “Il cratere che resiste”: il presidente, Lucio De Bernardinis, e il consulente legale, l’avvocato Rodolfo Ludovici.
In attesa di parlarne anche con il governatore, a Morgante sono stati ribaditi tutti i dettagli della vicenda delle realizzazioni provvisorie realizzate con propri fondi da cittadini che non volevano lasciare le zone terremotate dopo il sisma, contribuendo a evitare lo spopolamento, uno degli scopi fondanti dell’associazione.
Un patrimonio immobiliare notevole, 4 mila abitazioni in tutto il “cratere” secondo una stima, che dovranno essere normate alla scadenza delle delibere di Consiglio dei comuni che ne hanno adottate per fissare i criteri di realizzazione, come fatto dal Comune capoluogo con la nota delibera numero 58.
“Un incontro positivo – commenta il presidente De Bernardinis – Finita l’era delle ordinanze è il momento di una legge regionale sulla ricostruzione oltre a quella sull’urbanistica e la posizione istituzionale dell’ente Regione è di essere molto sensibile al problema”. In settimana, l’associazione, che raccoglie 1.500 iscritti, attraverso il presidente e il consulente legale ha poi incontrato anche Giovanni Lolli, deputato del Partito democratico, nell’ottica dei colloqui con i parlamentari abruzzesi.
Tra gli aspetti affrontati con l’ex sottosegretario, quello di una legge in preparazione per la ricostruzione nell’Emilia terremotata che potrebbe includere aspetti normativi di interesse anche per L’Aquila in materia di realizzazioni temporanee.
(Ndr) – Anche sul problema dei manufatti, che è vistoso e di grandi dimensioni, la politica aquilana mostra la sua caratteristica prevalente: tentennare. Mai risposte chiare, che siano sì oppure no. Mai decisioni ferme e forse impopolari, ma mai quanto l’inerzia dei trafficoni, di coloro che ammorbidiscono, promettono, pensano alle prossime elezioni e non alla città. Dunque, in questa situazione la città – che è di fatto una immensa baraccopoli talvolta desolante e ovunque inguardabile – ha bisogno di gente decisa: via i manufatti entro una certa data, senza dilazioni. Oppure, secondo la regola politica, troviamo una soluzione, una specie di amnistia, una sanatoria, una scappatoia… Comunque, si decidano e lo facciano in fretta. Questo chiede la gente, chiedono gli stessi diretti interessati.
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