Parco costa teatina, a che punto è?
Chieti – Nei prossimi anni la sfida delle destinazioni turistiche si giocherà sul mantenimento di due obiettivi strategici: competitività e sostenibilità . Le destinazioni non saranno competitive se non saranno sostenibili a livello ambientale, sociale ed economico, e noi di futuro e libertà siamo tra quanti sostengono che vale la pena misurarsi con questa sfida.
Dunque – scrive Carbone (FLI) – ci chiediamo a che punto è il progetto del parco della costa e consideriamo deprimente che ancora ci si attardi in una discussione sterile e inconcludente su vincoli e limiti. Adesso è importante che tutti gli appuntamenti dei prossimi giorni facciano concretamente i conti con le misure più urgenti, in modo da avere in breve tempo un quadro chiaro.
Pensiamo fermamente che l’istituzione del parco nazionale della costa teatina rappresenti per la regione Abruzzo uno strumento che non solo permetterà di conservare e tutelare uno dei tratti più belli della costa adriatica, ma rafforzerà anche le norme emanate dalla regione al fine di proibire le attività di ricerca ed estrazione di idrocarburi liquidi nel territorio abruzzese.
Va ribadito che da parte del tessuto socio-economico locale (Provincia di Chieti, Patti territoriali, Camera di commercio, Cna, associazione di enti locali e di impresa) esista già una forte condivisione del progetto e del percorso di promozione dell’area. Fino al punto di voler investire risorse, e superando logiche di bottega. Speriamo che certa politica non freni o addirittura blocchi questo esperimento virtuoso.
Il Parco lo si deve recepire come come salvaguardia del territorio e valutazione dei suoi prodotti e come una possibilità di sviluppo per il nostro territorio. In altre parti del mondo, sarebbe una cosa desiderata e incentivata, per la salute, per lo sviluppo ecosostenibile e duraturo, per il benessere diffuso e per incentivare l’economia turistica del nostro territorio.
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