“Avevo creduto nell’IdV…”
Avezzano – LUCIA PROTO, DONNE IDV, LASCIA IL PARTITO DI DI PIETRO – Scrive Lucia Proto: “Informo che in data 19 Giugno scorso, ho rassegnato le dimissioni da Coordinatrice Abruzzo IDV Donne. Avevo creduto che l’Italia dei Valori fosse un partito diverso dagli altri, nel quale le persone e soprattutto le donne potessero lottare per cercare di cambiare in meglio la società, mettendo in campo tutte le proprie doti professionali, con l’obiettivo primario e fondamentale di ascoltare il territorio e cercare di migliorarlo.
Invece, la figura politica della Coordinatrice Regionale Donne esiste solo sulla carta e per sola propaganda; questo ruolo non è stato né valorizzato, né istituzionalizzato; anzi il mio attivismo è stato fortemente osteggiato all’interno dell’IDV che non ha neanche riconosciuto lo sforzo personale per cercare di coinvolgere le donne e i giovani della nostra Regione; per creare una squadra che si occupasse di tutti i problemi del territorio.
Ho trovato un partito chiuso e autoreferenziale, formale e provinciale, che prima illude gli attivisti, usandoli e poi li emargina a favore di figure di scarso spessore politico; un partito in cui tutte le decisioni vengono prese dall’alto e dove esiste un latente nepotismo familiare e da salotto; dove non ci si vuole occupare di tutto il territorio, non si vogliono coinvolgere i giovani, le donne e le nuove persone che abbiano qualcosa di importante da esprimere, come ormai tutta la società civile italiana tanto desidera. Anche l’IDV ha paura delle persone nuove, paura delle donne, dei giovani attivisti politici e di tutti coloro che sono dinamici e che vogliono lavorare sui contenuti.
Nella mia regione Abruzzo, l’IDV ha preferito la costa Adriatica all’entroterra; ha trascurato la provincia di L’Aquila ed in particolare la città di Avezzano.
Io, politicamente e socialmente, andrò avanti per la mia strada, cercando sempre di raccogliere gli input, le adesioni e simpatie che mi provengono dalla società civile e di crescere e di operare al meglio per questa. Mi sono sempre occupata dei problemi sociali e in particolare del trasporto con il Comitato Pendolari 5:30 di cui sono Presidente.
Come architetto e urbanista seguiterò ad occuparmi con passione e competenza del nostro territorio, approfondendo lo studio di nuovi sistemi sociali ed economici sostenibili, dell’urbanistica e dell’architettura, di agricoltura e turismo. Come donna e mamma mi impegnerò affinché le famiglie abbiano maggiori servizi sociali, centri antiviolenza, servizi culturali, attrezzature sportive e ludiche.
Cercherò sempre di ascoltare le persone, di coinvolgerle nell’attivismo e nella ricerca delle soluzioni anche dei problemi del lavoro e della scuola pubblica.
Mi dispiace per il Presidente Antonio Di Pietro e per il suo Partito che sarebbe potuto diventare davvero un laboratorio di progetti alternativi, in cui tutti i partecipanti, scevri di invidie personali, mediocri vendette e protagonismi di potere, accettando lo scambio culturale facessero squadra per progredire intellettualmente e diventare sempre più grandi.
Soprattutto per salvare il nostro Paese che si avvia sempre di più verso un declino senza ritorno, lasciando spazio politico al qualunquismo, da tempo mascheratosi dietro alcune liste civiche o “civetta” formate ora dai cosiddetti “tecnici” (V. a caso: presidenti di provincia che si trasformano in ingegneri), ove la destra prenderà nuova linfa per mantenere e rioccupare il potere.
Magari questa mia esperienza insieme alla tantissime di persone come me che hanno cercato nei partiti un modo nuovo e democratico di fare politica, ma non l’hanno trovato, servirà a far capire che questi stanno perseguendo tutti la strada sbagliata, ma forse è già troppo tardi. Le persone che hanno a cuore la propria terra, il nostro Paese, come me, continueranno a lottare unite in altre forme più democratiche, trasparenti e partecipate.
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