L’impagabile storia di Isoradio sulla 24
L’Aquila – Da Sabatino Marcante, residente a Picenze, riceviamo: “Voglio regalare un sorriso (mettiamola così) ai vostri lettori e mi rivolgo al sig. Toto, che mi dicono sia il padrone dell’autostrada A-24 ( e di altre ). Tre volte la settimana vado a Teramo e torno in giornata per lavoro. Sono quindi un grande utente della A-24. A dicembre 2011 Isodario smise di funzionare: si riceveva a malapena solo nel territorio aquilano, niente sulla A-24 e niente nel traforo del Gran Sasso. Meno male che è la radio degli automobilisti! Mi informo ai caselli e mi dicono che ci sono forse guasti, che dentro le gallerie ci pensa un gestore e fuori un altro. Figuriamoci che pasticcio assurdo. Infatti per mesi e mesi niente interventi, poi a primavera torna Isoradio ma per poco tempo. Arriviamo a oggi: Isoradio si riceve nel traforo del Gran Sasso ma non fuori. Evidentemente uno dei gestori ha… gestito, l’altro no. Forse nemmeno si parlano tra loro. Attualmente siamo serviti in questo modo, noi che paghiamo il salatissimo pedaggio aumentato a gennaio e sicuramente in aumento a gennaio 2013. Mi chiedo se il sig. Toto, grande imprenditore, queste cose le sa, se goiele dicono, se intende sopportare una simile gestione ancora per molto. Noi utenti no, e ci prepariamo ad una class action: difficile, ma possibile. Grazie dello spazio”.
(Ndr) – Grazie a lei, tanto più che abbiamo verificato proprio ieri: è esattamente così. Alla Rai chiediamo, tanto che ci siamo, se ritiene regolare che le sue stazioni siano le sole non captabili tra le mille private che urlano, in quella zona, tra Teramo e il tunnel del Gran Sasso.
Non c'è ancora nessun commento.