Morte Fabiani, il TSA muto
L’Aquila – Abbiamo atteso per 24 ore che da TSA, il teatro stabile oggi d’Abruzzo, un tempo dell’Aquila, fondato da Fabiani con Centofanti e Giampaola, comunicasse all’esterno una parola, un segno minimo di commozione e partecipazione ufficiale al dolore per la scomparsa di Luciano Fabiani. Non c’è stato nulla, nemmeno una parola, neppure un comunicatino breve. Il TSA ha scelto di restare muto, e la cosa sconcerta e rammarica, prima di tutto sul piano umano. E’ incomprensibile. Del resto, neppure dall’assessore regionale alla cultura sono arrivati dei cenni, sia pure formali. Non fa niente, il primo a riderne sarebbe stato Luciano Fabiani stesso. Molto meno da ridere hanno gli aquilani, che in certi momenti, come questo, hanno modo di capire in quale desolante degrado sia precipitata la gestione della cultura nella città che seppe fondare non solo il TSA, ma l’Accademia di Belle arti, quella dell’Immagine, la società dei concerti e altre istituzioni culturali. Con Fabiani muore un momento felice della storia abruzzese. Un momento in cui venivano prima di tutto educazione e umanità , rispetto per i valori, solidarietà e dignità .
Non c'è ancora nessun commento.