L’Abruzzo che regredisce oggi a Roma
L’Aquila – I dati del CRESA allarmano, l’Abruzzo, rispetto al mese di maggio 2011, regredisce ancora. Soffre soprattutto il mondo giovanile, l’occupazione cala o se c’è, ospita momenti deprecabili: il caso della donna incinta scacciata dal lavoro a Silvi, oppure la crisi della cartiera Burgo di Avezzano: nuova cassa integrazione e concreto rischio di chiusura totale entro l’estate. Mancano commesse e ordini, produzione in calo verticale. Molti lavoratori precari, molti sottopagati, o in nero. Un ritratto che ha spinto oggi a Roma, verso la manifestazione della triplice sindacale, anche centinaia di lavoratori abruzzesi che hanno partecipato alle manifestazioni e ascoltato gli interventi dei sindacalisti nazionali. In sostanza, meno tasse, più risorse per la ripresa. I problemi non si rinsolvono strangolando i produttori di reddito e costringendoli a non spendere, a temere per il domani e per i figli. E’ tempo di cambiare rotta, dice il sindacato, e di risollevare la testa. Il vento soffia dalle piazze romane, a due passi dai palazzi governativi.
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