Post-sindaci
L’Aquila – Scrive il collega Ugo Centi: “Viviamo tempi di generale arretramento della democrazia. Solo chi non vuol vedere non se ne accorge. Sono convinto che uno dei luoghi in cui gli spazi democratici si stanno sempre più restringendo sono i Comuni. E, secondo me, la causa prima è ben precisa: l’elezione diretta dei sindaci. Questi Primi Cittadini, unti dal popolo, si comportano come dei sovrani che oscurano tutto. Sanno che, di fatto, non possono essere dimissionati. Hanno quasi sempre i media dalla loro parte. Non hanno “contrappesi” istituzionali in grado di frenarne l’ego-politico.
Metti poi che questi superpoteri locali cadano pure in tempi di liberalismo selvaggio, di deregolation, di privatizzazioni, di pochi ricchi che diventano sempre più ricchi e di unasocietà impoverita ed impaurita che si appella a risentimenti e pulsioni punitive ed il gioco è fatto. La democrazia, nelle città, soprattutto nelle piccole città della provincia italica, rischia di essere già un ricordo!”.
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