Vasca di colmata, Carlea vuole le analisi: sfuma ogni speranza per il porto canale
Pescara - (Foto: la vecchia sede del Provveditorato a L’Aquila) - La burocrazia può indispettire, suscitare odi e reazioni, critiche e amarezze, ma non deve mai stupire. Nell’ultima puntata (solo in ordine di tempo) del mancato dragaggio, ecco il colpo di scena. Con una lettera inviata all’Arta, oltre che ai rappresentanti di ministero delle Infrastrutture, Regione, Provincia di Pescara e direzione marittima, il Provveditore interregionale per le opere pubbliche Donato Carlea, ha chiesto all’Agenzia regionale per la Tutela ambientale Abruzzo di procedere alla caratterizzazione dei sedimenti presenti nella vasca di colmata del porto di Pescara. Questo dopo un anno di incredibile susseguirsi di ritardi, inerzie, omissioni, mancati interventi da ogni livello istituzionale. Come se non lo avesse potuto fare molto tempo fa… Logico che occorrano le analisi, ma forse i tempi potevano essere più spediti. Prima di ottenerle, quanto tempo occorrerà ancora? Siatene certo, almeno l’estate intera, considerando la i burocrati hanno week end sacri, ponti lunghi e vacanze intoccabili.
Le motivazioni dei maghi della scartoffia ci sono sempre. Si tratta di “un passaggio indispensabile per effettuare lo svuotamento dei materiali che attualmente si trovano nella vasca di colmata e poi procedere con la impermeabilizzazione del fondo e il deposito in vasca dei sedimenti derivanti da nuove operazioni di dragaggio”. Il contenuto attuale della vasca andra’ recapitato come rifiuto in altri siti. La caratterizzazione, specifica il Provveditorato, dovra’ avvenire secondo un Piano di campionamento validato dall’Ispra. A questo scopo l’Arta si e’ subito attivata e ha contattato l’Ispra – dice il presidente Guerino Testa ricordando che nei giorni scorsi sono state effettuate due riunioni tecniche a riguardo. Il Provveditorato, dice sempre Testa, ha anche annunciato che sta procedendo alla valutazione tecnico-economica e procedurale sia di questa soluzione che di alternative, basate sulla realizzazione della deviazione del fiume cosi’ come impostato nel Piano portuale in fase di approvazione. Questa seconda ipotesi, a detta del Provveditorato, consentirebbe ingenti risparmi.
Non c'è ancora nessun commento.