D’Ercole benedice il giudice Gargarella e dice alla Picardi: “Sono arrabbiato”
L’Aquila – Le cronache giudiziarie hanno abituato i cronisti, specie quelli di lungo corso come chi scrive, a ogni sorta di “uscita” da parte dei protagonisti delle udienze, delle giornate in tribunale, degli avvocati, dei testimoni. Ma un indagato che benedisce il suo giudice e “rimprovera” il pm perchè “non gli ha creduto”, almeno nei tribunali abruzzesi, non s’era mai sentito. E’ accaduto oggi, durante le prime fasi del procedimento contro mons. D’Ercole, vescovo ausiliare dell’Aquila.
“Che il Signore ti accompagni e ti illumini”. E’ il saluto che il vescovo ausiliare dell’Aquila, Giovanni D’Ercole, ha rivolto al Gup del Tribunale dell’Aquila, Giuseppe Romano Gargarella, prima di ritirarsi in camera di consiglio per decidere sulle posizioni dei cinque indagati nell’ambito dell’inchiesta relativa al tentativo di truffa con i fondi per il sociale stanziati dall’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla Famiglia, Carlo Giovanardi, tramite la Fondazione Abruzzo Solidarieta’ e sviluppo.
Il pm Antonietta Picardi, al termine della requisitoria, come riferiamo in apertura, ha chiesto cinque mesi di reclusione per il vescovo (accusato di rivelazione di segreto d’ufficio); 1 anno di reclusione per il sindaco di San Demetrio Nei Vestini, Silvano Cappelli di 41 anni, il non luogo a procedere per Nicola Ferrigni di 35 anni di Roma, sociologo, ricercatore Eurispes di Roma ed il rinvio a giudizio per Fabrizio Traversi, 62 anni, romano, direttore del sistema qualita’ della montagna del disciolto Ente italiano della montagna e Gianfranco Cavaliere, 36 anni, medico aquilano. In aula il presule prima della conclusione dell’udienza ha preso la parola e rivolgendosi al giudice ha detto: “Mi guardi negli occhi sono un uomo di parole, non ho rivelato nulla, ero arrabbiato e non ci ho dormito la notte subito dopo l’interrogatorio, perche’ io mi sono smepre battuto per l’onesta’. Ho guardato Traversi negli occhi e gli ho detto, Allora come va?. L’unica cosa che ho e’ la fiducia per la gente, io spero che lei – rivolgendosi sempre al Gup – ce l’ha su di me”. Dopo l’udienza, D’Ercole avvicinandosi al pm titolare dell’inchiesta Antonietta Picardi ha esclamato: “Sono arrabbiato con lei perche’ non mi ha creduto”.
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