PM Picardi chiede 5 mesi per mons. D’Ercole
L’Aquila – IL PRESULE HA CHIESTO IL RITO ABBREVIATO – Il pm Antonietta Picardi, al termine della requisitoria, ha chiesto cinque mesi di reclusione per il vescovo ausiliare Giovanni D’Ercole, coinvolto insieme ad altre quattro persone nell’inchiesta relativa al tentativo di truffa con i fondi per il sociale stanziati dall’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla Famiglia Carlo Giovanardi tramite la Fondazione Abruzzo solidarieta’ e sviluppo. Si trattava di 12 milioni di euro.
Il presule ha scelto di ricorrere al rito abbreviato, accusato di rivelazione di segreto d’ufficio. “Avevo imposto il segreto e gli stessi atti erano stati secretati – ha detto il pm in aula, glielo avevo fatto capire in tutte le forme. Ero stata dialogativa ed elegante, cercavo la pura collaborazione, come faccio con gli indagati, figuriamoci con il vescovo ausiliare sentito da me come persone informata dei fatti. Invece uscito dalla mia stanza – ha concluso il pm – ha subito telefonato a Fabrizio Traversi per incontrarlo e per metterlo al corrente del contenuto delle mie intenzioni”. Le altre persone finite sotto inchiesta dovranno rispondere a vario titolo, dei reati di truffa aggravata, falso ideologico, millantato credito, estorsione, peculato. Oltre a monsignor Giovanni D’Ercole, 65 anni di Morino (L’Aquila) , figurano Fabrizio Traversi, 62 anni, romano, direttore del sistema qualita’ della montagna del disciolto Ente italiano della montagna; Gianfranco Cavaliere, 36 anni, medico aquilano; Silvano Cappelli di 41 anni, sindaco del Comune di San Demetrio ne’ Vestini (L’Aquila); Nicola Ferrigni di 35 anni di Roma, sociologo, ricercatore Eurispes di Roma. Nel corso dell’udienza preliminare, il pm ha chiesto un anno di reclusione per il sindaco di San Demetrio ne’ Vestini e il non luogo a procedere per Ferrigni.
Non c'è ancora nessun commento.