Polemiche persino sull’infiorata…
Chieti – Scrive Luciano Pellegrini: “10 Giugno, Corpus Domini, in molte città c’è l’usanza dell’infiorata. L’Infiorata è una manifestazione che consiste nel realizzare tappeti per mezzo di fiori o parti di essi generalmente in occasione della festività cattolica del Corpus Domini. A Chieti, battezzata come la città della camomilla, questo evento ha regalato un “risveglio polemico” fra un’associazione che ha realizzato l’evento per 4 lustri, i cittadini, l’amministrazione comunale.
Andiamo con ordine per farvi capire…
L’associazione culturale Teate Nostra con il suo “ inossidabile presidente, Vanni di Gregorio, che penso avrà questo incarico a vita, da un paio di anni ha scelto di dare fastidio all’amministrazione comunale, ai cittadini e polemizzare.
L’errore è stato quando a questa associazione hanno offerto la realizzazione di diversi eventi importanti nella città con diversi mila euro di impegno finanziario.
Può darsi che la carica abbia logorato la persona che non ha più l’età di venti anni fa, ma cocciuto, non vuole passare il testimone ad altra persona.
Un paio di anni fa, nel giorno della processione del santo patrono San Giustino, questa associazione doveva sfilare con gli abiti medioevali. L’associazione ha avuto dal comune un paio di stanze in un palazzo storico comunale, molto bello ed al centro storico, dove svolge le sue riunioni e gestisce un patrimonio di abiti, di tamburi, scarpe, insomma tutto ciò che occorre per fare la sfilata.
Il corridoio del piano dove sono ubicate le stanze dell’associazione,il pomeriggio è stato utilizzato dalla banda musicale, per riposare.
Nessun problema, ma il presidente non lo ha accettato perché i figuranti avrebbero avuto problemi nel cambiarsi d’abito e quindi non li ha fatti partecipare alla sfilata!
Polemica ,ma anche cattiveria verso i figuranti che si erano impegnati a partecipare.
Tale rinuncia ha offeso anche l’amministrazione comunale, tanto è vero che non è stata più invitata al Maggio Teatino.
Prima che qualche “ rissoso” possa interpretare queste notizie come un fatto personale fra me, iscritto dalla costituzione di questa associazione, il presidente ed i soci, smorzo immediatamente la loro rabbia rassicurandoli che non ho niente di personale contro nessuno.
Il proverbio recita che” non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire”.
Diverse persone negli anni, hanno cercato di far capire al Presidente, che nelle sfilate medioevali,il costume medioevale,le belle dame, non fanno figura se mancano il suono delle chiarine che si accompagnano al rullo dei tamburi e specialmente gli sbandieratori.
C’era l’occasione che un musicista diplomato in conservatorio, avrebbe insegnato a suonare a “ costo zero”, le persone interessate ad imparare a suonare questo strumento.
Stesso discorso per gli sbandieratori.
Non se ne è fatto niente.
Da poco tempo un giovane volenteroso sta cercando di formare un gruppo di ragazzi, ma è troppo tardi!
Teate Nostra realizzava anche il Carnevale cittadino, ma da tanti anni, sempre per il “ vil denaro” è stato abbandonato.
Da due anni l’associazione Camminando Insieme gestisce lei il Carnevale con un ottimo successo e con pochi, ma pochi euro.
Sempre per il fatto che una sola associazione doveva gestire tutto, se per qualsiasi capriccio non vuole realizzare l’evento, iniziano i ricatti!
Il Presepe Vivente di questo anno, per chi lo ricorda, è stato in forse sino al giorno prima.
Il motivo che 10mila euro stanziati dal comune erano pochi.
Per cronaca voglio ricordare che nell’anno 2010 il Presepe è stato finanziato con 27mila euro, 54milioni di lire…per un evento i cui partecipanti sono solo volontari!
Ho chiesto sia alla scorsa amministrazione che all’attuale di rendere pubblico l’esploso delle spese sostenute, perché i soldi sono dei cittadini che hanno il diritto di conoscere come sono investiti e spesi.
Nessuna risposta, ma seguiterò a chiedere questo riepilogo, non perché sono curioso, ma come cittadino attento.
Dal prossimo presepe, meno male, ci saranno più associazioni che gestiranno l’evento.
Siamo così arrivati all’ultimo gioiello” l’infiorata”.
Ci sono giornali di carta stampata che per scelta redazionale preferiscono raccontare “ le polemiche”.
Non ce l’ho con i giornalisti che firmano l’articolo perché sono lavoratori dipendenti e non possono rifiutarsi di scrivere queste notizie.
C’è da tener presente che il Presidente Di Gregorio ha sempre trovato molto spazio nei giornali, in special modo in una testata, gli piace fare la prima donna e sono pubblicate anche sue foto.
Cosa è successo con l’infiorata?
Il presisdente di Teate Nostra reclamando soldi…sempre loro…ha deciso di non partecipare.
Anzi ha gufato che i quadri quest’anno sarebbero stati pochi, 14 contro i 23 dell’anno scorso.
Invece sono stati 18 di alto effetto più 5 quadri anonimi per un totale di 23 quadri.
La stessa quantità dell’anno scorso!
La Caritas in pochi giorni si è trovata a gestire questo evento e lo ha risolto nei migliori dei modi.
Alcuni soci dell’associazione Teate Nostra mi hanno rivelato la loro delusione per non aver partecipato per la prima volta alla realizzazione dei quadri dell’infiorata.
Ho addossato la colpa a loro perché invece di esternare ad altri il problema, avevano il diritto di far cambiare idea a questo presidente e al limite partecipare, facendo conoscere al quotidiano, Il Centro, che racconta questi pettegolezzi, la verità.
Ormai anche questa ultima occasione è stata persa.
Il presidente intanto ha trovato altre possibilità per rendersi visibile, per ” riciclarsi…”!
Ha provato con gli “ ipogei” ed anche qui sono dovuto intervenire con un articolo perché ormai non c’è occasione per non litigare pubblicamente.
Ha voluto proporre la cultura inserendo l’idea lo stesso giorno e lo stesso orario che un’altra associazione da anni lo programma, Il Salotto Culturale Semprevivo.
La speranza dei cittadini è che questi “doppioni”di relatori, offrano gratuitamente il loro impegno, come quelli del Semprevivo.
Resta da sapere chi paga l’affitto del salone delle Crocelle.
Il consiglio che do ai soci è quello di imporsi per eleggere un nuovo presidente, anche se ormai il danno è stato fatto.
Per concludere, ho il dovere di segnalare che i commercianti anche questa volta sono stati assenti nel contribuire all’acquisto dei fiori, specialmente i tanti fiorai che operano in città.
Questo menefreghismo e la mancanza di soldi nella cassa comunale, ha portato ad un contributo inferiore .
Altra notizia che interessa il clero, è la cronica assenza da manifestazioni cattoliche cittadine da parte di alcune parrocchie, che risiedono sul colle,che nel quartiere sono molto attive ed impegnate, anche con gli scout, che usufruiscono di locali gratis per svolgere le loro attività:
San Giustino -Sant’Agostino – San Camillo de Lellis.
Su 18 parrocchie solo 8 partecipano…è grave!
Il vicario generale dell’Arcidiocesi di Chieti-Vasto, don Camillo Cibotti, dovrebbe chiedere il motivo!”.
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