Febbo, ecco com’è società Val Pescara
Pescara – “Visto che gli esponenti regionali del Pd Sclocco e Ruffini mi chiedono di intervenire sull’operazione da loro definita salva poltrone vorrei che gli stessi prendessero nota di quanto e’ stato fatto”. E’ quanto ha dichiarato l’assessore alle Politiche agricole, Mauro Febbo in merito alla situazione della societa’ consortile La Valle della Pescara. “Il numero dei componenti del Cda – aggiunge Febbo – con l’avvento della Giunta Chiodi e’ passato da ben 9 membri a 5, mentre il compenso annuo del presidente e’ stato ridotto del 40%, e’ passato cioe’ da 30 mila euro lordi a 18 mila.
Il compenso del Presidente del collegio sindacale e’ stato ridotto di oltre il 60% ed e’ passato da 17.352 euro a 7.500 euro cosi’ come quello degli altri componenti del collegio sindacale che e’ sceso da 11.568 euro lordi a 4.000 euro. Come se non bastasse ai componenti del Cda a cui spettava un gettone di presenza di 150 euro e’ stato ridotto del 50% portandolo a 100 euro. I costi della cosiddetta casta nel 2008 ammontavano a 116.420 euro mentre nel 2011 sono scesi di oltre il 55% arrivando a 55.630 euro. Cosi’ come sono stati analizzati dettagliatamente tutti i costi (indiretti della politica) che vedono l’annullamento di servizi di controllo e di altre prestazioni per oltre 163 mila euro annui”. “Per questo – prosegue Febbo – mi sarei aspettato che lo stesso intervento che oggi reclamano fosse stato invocato anche nel 2008, quando erano al Governo regionale. Si tratta di un interessamento che avrebbe dovuto riguardare tutta la gestione deficitaria del mercato ortofrutticolo, in quegli anni, sulle cui operazioni immobiliari ci sarebbe molto da dire e da sottolineare”. (AGI) (AGI) – Pescara, 12 giu. – “Infatti – e’ sempre Febbo – a fronte di ingenti investimenti regionali di 3 milioni di euro per l’acquisto di una porzione della palazzina da parte dell’Arssa, la stessa risultava ancora ipotecata rispetto all’ingente finanziamento di oltre 10 milioni di euro che negli anni di governo del centrosinistra e’ stato rimodulato (perche’ il Consorzio aveva difficolta’ nel pagare le rate) con una maxi rata finale, con scadenza luglio 2010, di oltre 4 milioni e 200 mila euro (come chi sarebbe stato in grado di pagare in un’unica rata un importo cosi’ elevato?). La mancata cancellazione dell’ipoteca nei modi e nei termini di legge ha causato peraltro un ritardo sulla possibilita’ di utilizzare la superficie coperta dello stabile per l’installazione di pannelli fotovoltaici, non permettendo un notevole introito che sarebbe servito a risolvere almeno parzialmente le problematiche finanziarie. Io e l’attuale Cda, ci stiamo preoccupando di risolvere questi enormi problemi di natura economica – finanziaria per scongiurare l’apertura di procedure concorsuali che vedrebbero vanificare una proprieta’ immobiliare di oltre 25/27 milioni di euro su cui magari ci sono gia’ intenti speculativi. Altro che guerra delle poltrone, ma qui e’ guerra per la sopravvivenza del Consorzio”. “Per cui – rimarca Febbo – c’e’ la massima attenzione da parte di questo Assessorato, e dell’intero Governo regionale, nel seguire la gestione del Consorzio poiche’ essa non solo rientra tra le sue attivita’ principali ma riveste un ruolo prezioso ed irrinunciabile nell’attivita’ di calmierazione del mercato ortofrutticolo, a cui oltre 6 mila aziende agricole si possono rivolgere per la vendita diretta dei loro prodotti. Ai rappresentanti del PD dico che dovrebbero utilizzare meglio le informazioni a loro disposizione evitando di predicare bene (quando sono all’opposizione) e razzolare male (quando sono al governo)”.
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