Fiumi industriali, iniziatva ARTA
Pescara -Grazie ad ARTA (agenzia regionale dell’ambiente) in Abruzzo sarà sperimentata l’applicazione del software Aedos per la gestione dei dati relativi ai fumi prodotti dai camini delle ditte dotate per legge di sistemi di monitoraggio in continuo delle emissioni.
Per la prima volta in Italia, inoltre, si estenderà la sperimentazione di Aedos al monitoraggio della qualità dell’aria.
L’accordo è stato preso nel corso di una riunione convocata ieri mattina a Pescara, presso l’Assessorato regionale all’Ambiente, dal Direttore generale dell’Agenzia, Mario Amicone, e dall’assessore Mauro Di Dalmazio.
All’incontro, propedeutico alla sottoscrizione di apposito accordo di programma, hanno preso parte i tecnici dell’ARTA e del Settore Ambiente della Regione, l’ISPRA, e i rappresentanti dell’RSE (Ricerca nel Settore Energetico, ex Enea), la società pubblica che svolge attività di ricerca per conto del Ministero dello Sviluppo Economico e ha messo a punto il software.
Sono state invitati anche i gestori della Edison di Bussi sul Tirino e di Abruzzo Energia di Gissi, le prime ditte coinvolte nel progetto, che avrà durata di un anno e sarà sviluppato sotto il coordinamento di ARTA.
La sperimentazione consentirà una più efficace e condivisa attività di controllo dei fumi industriali senza aggravare i costi a carico delle aziende e, grazie alla crescita delle competenze tecniche e della strumentazione, porterà alla creazione presso ARTA di un centro di riferimento nazionale sui sistemi di monitoraggio in continuo, utile anche alla formazione di operatori pubblici e privati.
«Abbiamo invitato ad aderire al progetto – spiega il Direttore Amicone – le ditte titolari di Autorizzazione Integrata Ambientale dotate di sistemi di monitoraggio in continuo: tutte hanno risposto positivamente e successivamente coinvolgeremo le Associazioni di categoria insieme ad altri soggetti potenzialmente interessati. Con orgoglio sottolineo che ISPRA ha mostrato particolare attenzione per la nostra iniziativa in quanto potrà essere un valido punto di partenza per un modello nazionale».
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