“Giunta Chiodi? La peggiore per l’agricoltura” – Misteri tra latte, mozzarelle (blu), raccoglitori


Ofena – LATTE, IL PREZZO PIU’ BASSO E I PAGAMENTI DOPO DUE MESI – (di Dino Rossi, COSPA Abruzzo) – La Giunta Chiodi? Risulta essere una delle peggiori per l’agricoltura. Inconcludente come questa non si era mai vista. L’assessorato più attivo è quello ai trasporti, nonostante i tagli dal governo centrale, quello peggiore è l’assessorato all’agricoltura. Unico assessorato in Italia che non è stato in grado di fare il prezzo regionale per il latte alla stalla. Infatti, La ditta del Giudice di Termoli, la quale raccoglie il latte nella nostra Regione, ha deciso arbitrariamente di abbassare il prezzo del latte alla stalla di due centesimi al litro e di allungare i pagamenti a 60 giorni dall’ultima consegna. Nessuno dice nulla, tutti sanno e tutti tacciono, mentre gli allevamenti continuano la corsa verso la chiusura.
Il latte abruzzese monopolizzato dai raccoglitori e dalle organizzazioni sindacali tramite delle associazioni virtuali, nate per gestire le quote latte, forse anche quelle delle mucche di 83 anni. Gli allevatori sono sul lastrico, non hanno più i soldi per mandare avanti le loro aziende, nemmeno possono mettere a norma i vecchi trattori, mentre i raccoglitori, girano con autocarri di nuova generazione nonostante il prezzo del gasolio è salito alle stelle. Molti personaggi di questo mondo possiedono delle ville da fare invidia a quelle di Arcore, secondo alcuni testimoni dentro queste villette ci sono delle cassaforte murate piene di soldi. Tutta moneta liquida proveniente da latte in nero o da latte commercializzato alle spalle degli allevatori. Soldi che all’occorrenza vengono anticipati agli allevatori per tenerli sotto ricatto.
L’assessorato all’agricoltura e le organizzazioni sindacali, hanno il compito di trattare il prezzo del latte, ma sono anni che questo non avviene. A questo punto una domanda sorge spontanea, perché tutto tace: c’è forse un libro paga per questi silenzi? Gli unici a lamentarsi sono gli allevatori, ma sottovoce, in pratica si piangono addosso. Le stalle continuano a chiudere, l’importazione del latte aumenta, per non parlare della cagliata congelata da mescolare in mezzo alle paste filate. Le cagliate congelate sono all’ordine del giorno, tutti i caseifici industriali ne fanno uso, questo fenomeno sta mettendo a dura prova quei pochi allevatori che hanno pensato di trasformare il latte prodotto in azienda. Le mozzarelle sono sempre a buon mercato, qualche volta diventano blù, ma non fa nulla, perché ancora non muore nessuno. O meglio non ci sono state morti accertate dalle mozzarelle blù, ne tantomeno intossicazioni alimentari:forse non si è voluto? Se le mozzarelle dovessero uscire blù dovuto all’aggiunta delle cagliate congelate, nulla di allarmante, basta ritirarle dal mercato, come prevede il regolamento CE. Intanto, i consumatori continuano a mangiare un prodotto che credono italiano, che di italiano hanno solo l’etichetta, forse. Ci aspettiamo che l’assessore Mauro Febbo e tutti gli assessori provinciali all’agricoltura, facciano qualcosa, oltre che a percepire alti stipendi”.


09 Giugno 2012

Categoria : Economia
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