Trionfo stelle e strisce per la Musini
Pescara – Daniela Musini, scrittrice ed attrice rosetana, che oggi vive a Pescara, è stata una Duse appassionata e struggente nella sua ultima notte a Pittsburgh, USA, dove la Divina morì il 21 aprile 1924, portando in scena il suo recital/concerto “Gabriele ed Eleonora. Una passione scarlatta”, con una prima il 30 maggio e la replica la sera successiva, in un allestimento voluto dal Console Generale d’Italia a Philadelphia Luigi Scotto e dal Console Onorario d’Italia a Pittsburgh, Carla Lucente, realizzato con la collaborazione delle Associazioni Abruzzesi Delco e Delaware Walley.
Un monologo palpitante, punteggiato da immortali musiche eseguite al pianoforte dalla Musini stessa e con applausi a scena aperta da parte del pubblico, con tanto di standing ovation alla fine di entrambe le esibizioni, che hanno commosso ed appassionato anche oltreoceano.
Il recital-concerto, composto da una prolusione iniziale di trenta minuti in cui si racconta in modo fluido e aneddotico la vicenda artistica e privata della straordinaria artista, cui segue un’ora incentrata sullo straordinario sodalizio artistico e sentimentale intercorso fra lei e Gabriele D’Annunzio, è tratto
dal libro “Mia Divina Eleonora”, scritto dalla stessa Musini, edito da Ianieri Editore nella collana teatrale “I quaderni di Gioia”, diretta da Dacia Maraini.
Un testo a cui il volto ieratico della Musini, i suoi occhi di fuoco ed il corpo che si muove sinuoso fra passioni palpitanti, creano un senso avviluppante di totale coinvolgimento, che ha sedotto anche il pubblico americano.
E Pittsburgh ha riservato all’artista abruzzese una straordinaria sorpresa, quello di proclamare, a nome e per conto del Pittsburgh City Council, il 1° Giugno (data del recital) l’“Eleonora Duse Day”.
Oltre a ciò la Musini è stata, nel suo tour americano, “special guest” alla celebrazione, organizzata dal Consolato d’Italia a Philadelphia, per la Festa Nazionale del 2 Giugno e il giorno successivo all’Italian American Heritage Festival; interpretando, in ambo i casi, in modo toccante e magistrale, liriche scelte di Gabriele d’Annunzio, accolte da scroscianti applausi da parte del numeroso pubblico.
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