Efficienza energetica, Abruzzo “asino”
Pescara – A L’Aquila molti ricordano alcune finestre di Palazzo Centi, sede della presidenza della Regione, con le luci di vistosi lampadari a cristalli accese notte e giorno, per anni interi, anche nei ponti festivi. Oppure il caldo insopportabile in alcuni uffici, con i caloriferi al massimo, tanto paga Pantalone… Così siamo andati avanti da sempre, e probabilmente così accade ancora in tanti uffici, molti dei quali sono dispendiosi e, benchè acquistati da poco, “già vecchi”. Per la Giornata mondiale dell’ambiente, Legambiente ha presentato a Roma il rapporto della campagna sull’efficienza energetica “Tutti in classe A”, una radiografia energetica del patrimonio edilizio italiano. La termografia e’ una sorta di radiografia a colori che consente di capire come sono costruiti gli edifici sotto il profilo dell’isolamento termico, e quindi di svelare la qualita’ o meno degli edifici in cui viviamo o lavoriamo. Legambiente ricorre a questo strumento nuovo con un obiettivo semplice e preciso: mostrare i vantaggi degli edifici ben costruiti e gli svantaggi di quelli fatti male.
Nella pagella delle Regioni italiane in materia di efficienza energetica solo le Province di Trento e Bolzano, Piemonte e Lombardia sono “promosse”, perche’ hanno anticipato il recepimento delle direttive europee e stabilito controlli e sanzioni per la certificazione. L’Abruzzo rientra tra le regioni bocciate, perche’ non presentano provvedimenti che vadano al di la’ della generica promozione della sostenibilita’ in edilizia. A Pescara – dice Legambiente – abbiamo un ampio spettro di esempio, che va dall’edilizia degli anni ’70 agli immobili costruiti dopo il 2000, ossia dopo che le direttive europee hanno chiarito tutti i riferimenti in materia di risparmio energetico e isolamento per chi aveva la responsabilita’ di progettare e costruire. Il risultato e’ che anche gli ultimi arrivati sembrano “nuovi e gia’ vecchi”, come il complesso Porta Nuova di Pescara o edifici pubblicizzati come rispondenti ai criteri di bioedilizia nel 2006. Il vero campo di intervento, se si vuole ripensare qualita’ dell’abitare e consumi energetici del patrimonio edilizio italiano, e’ la riqualificazione degli edifici costruiti nel secondo Dopoguerra.
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