Le sconfitte “storiche” degli aquilani


L’Aquila – Scrive Emidio Di Carlo, giornalista indipendente: “Non sfugge l’attenzione che il quotidiano “Il centro” riserva alla Signora Stefania Pezzopane: alla sua immagine – pressoché quotidiana – e ai suoi interventi più o meno politici che tendono a farne una protagonista esclusiva nel territorio aquilano. Dagli spupazzamenti di Obama al G8 aquilano, alle presenze televisive nazionali e regionali, pur condividendosi alcune critiche – anche se,puntualmente, arrivano il giorno successivo a certi brutti fattacci – la proposta delle “primarie per la Regione” è certamente un’altra artificiosa proposta politica che pone una seria riflessione sulle ragioni di certi risultati elettorali che hanno toccato, ad esempio, la stessa Pezzopane: alle elezioni provinciali non è stata rieletta dopo cinque anni di Presidenza; sul risultato alle elezioni nel capoluogo ha preso una manciata di voti, poco significativa per chi si sente un amato e incontrastato leader politico, 582 su 12.414 delle liste Cialente, a fronte di 61.401 aventi diritto al voto e di poco più di 31.000 che si sono portati ai seggi elettorali. Ciò fa ritenere di essere di fronte ad una caduta verticale del consenso che coinvolge destra e sinistra e, in particolare, per quest’ultima che ha regnato con la Giunta Cialente. L’operazione “Il centro” e quella messa in atto nell’informazione locale, la riconferma pressoché totale dei membri della vecchia Giunta, mostra la sfiducia ed il forte distacco della popolazione aquilana divisa tra quanti hanno rifiutato di votare (2 su tre) di fronte all’attuale sistema elettorale e quanti si sono gettati nella mischia; ovvero 8 candidati sindaci, 700 candidati nelle 22 liste, tutti vogliosi e convinti di tagliare il traguardo da vincitori. Di certo, nella “folle” contesa, è mancata l’antipolitica. Le “stelle” non sono apparse sul firmamento aquilano. Quelle dell’IDV, al primo turno, sono apparse in linea con la storica vittoria degli ”aquilani” al seguito di Antonuccio Camponeschi e truppe alleate sull’assedio delle mercenarie truppe di Braccio da Montone, il 2 del giugno 1424; poi, come al tempo della rivolta dei contadini aquilani (scoppiata il 31 dicembre 1528) è piombato da oltre confine, un neo-generale “Filiberto d’Orange” per “reprimere l’audace autonomia politica”, il 2° giugno 2012, 588 anni dopo l’assedio di Braccio e sulla scorta della Foto di Vasto. Al fine della collaborazione al Governo della “ricostruzione” si è dato così un bel colpo mortale a quella nascente “antipolitica” che era il vero segnale del rinnovamento. L’alleanza PD-IDV, il candidato sindaco dell’IDV, Mancini costretto al ricorso per il “diritto” ad entrare nel Consiglio Comunale, la nomina del Segretario cittadino dell’IDV, Lelio De Santis, a doversi occupare nell’immediato e nel futuro del bilancio comunale, sono segnali di una vita difficile nella Giunta Cialente. De Santis, l’unica voce critica della sinistra, riuscirà ad imporsi il “silenzio” e il far quadrare i conti, politici ed economici, a monte e a valle del 6 aprile 2009? Tanto per cominciare ora dovrà ingoiare altri sperperi annunciati dal Sindaco: per le nomine del city manager e “nuovi” consulenti di cui si vocifera la “necessità”. Regola nazionale insegna: laddove non sono capaci i politici, i politici si nominano i tecnici.


04 Giugno 2012

Categoria : Dai Lettori
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