Imprese sul lastrico, crediti non onorati anche da anni
L’Aquila – ATTENDONO I SALDI PER LAVORI ESEGUITI NEL DOPOSISMA – UN’INIZIATIVA DI ANTONIO SAIA – Possibile forse al mondo solo in Italia che chi ha lavorato durante e dopo un terremoto, non sia pagato per inspiegabili ritardi sicuramente di natura burocratica. Ma, come viene rilevato da più parti e ormai da tempo, accade, e molte imprese sono sul lastrico, indebitate, soffocate dalle banche, assediate dai creditori a loro volta rovinati. Un meccanismo perverso e perdurante che rende micidiale la crisi aggravandone il già gravissimo peso.
perchè chi deve essere pagato non viene pagato? per quale motivo occorrono tempi smisurati per l’erogazione di somme che dovrebbero essere, e spesso sono, coperte dai relativi finanziamenti? Non solo accade, ma si perpetua e la politica non dà risposte in termini concreti: solo parole, impegni, assicurazioni che si rivelano sovente ingannevoli. Di questo passo si va verso la rovina totale dell’economia.
Sul mancato pagamento alle imprese per i lavori del post terremoto il consigliere regionale Antonio Saia (Pdci) ha presentato una interrogazione a risposta immediata. “A distanza ormai di anni dal terremoto molte imprese, che hanno svolto lavori urgenti nelle zone terremotate per conto della Protezione Civile e del Governo – ricorda Saia – non hanno ancora ottenuto il pagamento delle somme dovute per il lavoro svolto. Saia ha rilevato che questo grave ritardo, inspiegabile rispetto alle ripetute affermazioni del Presidente e Commissario Chiodi, del suo predecessore Bertolaso e dello stesso Governo, che hanno sempre assicurato la disponibilita’ dei fondi, sta mettendo in ginocchio alcune imprese locali, soprattutto quelle di dimensioni medio-piccole che non riescono ad andare avanti, stante anche la difficolta’ ad ottenere crediti dalle Banche abruzzesi (che seppure li concedono, applicano interessi insostenibili!)”. Il consigliere chiede pertanto al presidente della Giunta regionale “di conoscere le motivazioni di questi gravi ritardi”. A chiodi chiede, inoltre, “se non ritenga necessario ed urgente provvedere a pagare subito gli arretrati alle imprese ed a programmare per il futuro modi e tempi certi per assicurare la regolarita’ dei pagamenti”.
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