“Grottesche le chiusure della forestale”
L’Aquila – Scrive il sindacato nazionale forestali SNF: “Grottesca è la vicenda di chiusura della sede del Coordinamento distrettuale di Pescasseroli. Quando per quest’ultima sembrava certa la chiusura, ecco che contro ogni logica l’Ufficio di Pescasseroli viene salvata. In pratica l’unica operazione di chiusura che aveva, ed ha, un serio fondamento e che andava fatta oltre 10 anni fa quando venne istituito il CTA del P.N.A.L.M. non è stata fatta a scapito dell’Ufficio di vigilanza C.F.S. del Parco Nazionale Abruzzo Lazio e Molise: il C.T.A. (Coordinamento Territoriale per l’Ambiente) di Civitella Alfedena (AQ). Grave il nocumento per il personale che verrà trasferito d’ufficio in uno stabile inadeguato da ogni punto di vista e per le casse dello Stato” queste le parole del Segretario Nazionale del Sindacato Nazionale Forestale
Andrea Laganà che stigmatizzano quando sta accadendo in Abruzzo.
Dopo oltre 2 anni di contrattazione tra i vertici del C.F.S. e le OO.SS., alla quale la
scrivente Sigla Sindacale non ha partecipato perché non convocata, il Capo del Corpo
forestale dello Stato ha disposto la chiusura dei tre Coordinamenti distrettuali del CFS
presenti in Abruzzo. Con questa scelta scellerata, chiuderanno i battenti il prossimo primo
giugno, i Coordinamenti Distrettuali di Avezzano e Pescasseroli e la stessa sorte toccherà,
un mese più tardi, a quello di Sulmona, tutti nella provincia di L’Aquila.
Non si tratta di interventi di “razionalizzazione della spesa pubblica”, come si
vorrebbero far passare, ma solo di operazioni di maquillage e di bassa lega: l’Ufficio di
Avezzano cambierà nome in Nucleo Operativo Speciale (NOS), Sulmona (AQ) diventerà
sede Distaccata del C.T.A. di Guardiagrele (CH) (l’ufficio che si occupa della sorveglianza
dell’area parco della Majella), mentre Pescasseroli (AQ) doveva essere effettivamente
chiusa.
Si è scelto di trasferire 13 persone, con una spesa di circa 195.000 euro per
emolumenti spettanti per il trasferimento d’ufficio, a Pescasseroli in una struttura
inadeguata per qualsiasi scopo di vigilanza, bisognosa di importanti interventi di
manutenzione straordinaria, carente, se non priva, dei requisiti minimi di legge: gli spazi
“vitali” sono insufficienti, mancano i garage, i servizi igienici non sono a norma, non c’è
spazio per l’archivio e non c’è l’armeria.
Pur se queste carenze sono state contestate in tutte le sedi si è invece preferito
chiudere la sede del CTA di Civitella Alfedena, fiore all’occhiello del CFS, ristrutturata,
accogliente ed efficiente sia da un punto di vista ambientale che economico:
azzeramento della bolletta elettrica grazie all’efficienza dei pannelli fotovoltaici, riduzione
del 50% di quella di riscaldamento e netto abbattimento delle emissioni di CO2 e non
trasferire due persone del CFS da Pescasseroli a Civitella Alfedena per 30.000 euro di
indennità di trasferimento.
“Tali scelte sono illogiche,non rispondono né a motivi di economicità né di operatività.
Sono scelte sbagliate, sulle quali invitiamo l’Amministrazione a fare marcia indietro. Spero
che dietro la decisione di spostare la sede del CTA non si nasconda qualcos’altro.”
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