Perdonanza, ci siamo: che fine ha fatto?
L’Aquila – Qualche settimana fa fu garantito in anticipazioni ad alcuni quotidiani e in una conferenza stampa che la Perdonanza celestiniana edizione 2009 ci sarebbe stata: modesta, ridotta, più pensosa e meditativa, ma ci sarebbe stata. Siamo al 16 agosto, e nessuno ne ha più sentito parlare, nè esiste un qualche tipo di programma. Sarebbe opportuno che con celerità si fornissero informazioni sull’evento, che dovrebbe cominciare, secondo il tradizionale calendario, appena dopo il 20 agosto: cioè fra cinque o sei giorni. E’ singolare che nessuno abbia sentito la necessità di rinnovare l’annuncio e di rendere noto il programma, visto che dovrebbe esserci un cardinale a bussare alla Porta Santa.
Per tentare di capire come sta la situazione, ci tuffiamo su internet e clicchiamo come farebbe chiunque ne volesse sapere qualcosa la parola “perdonanza”. E a questo punto sì che arrivano le sorprese. Sui vari siti ufficiali, la notizia più recente riguarda l’edizione del 2008. Altre vi raccontano cosine dell’edizione 2005, e vi mostrano – con parsimonia – foto di anni trascorsi. Nient’altro: bel sostegno alla manifestazione che quest’anno dovrebbe ridare speranza ai terremotati!
E’ facile capire che gli eventi che ci hanno colpiti tutti, hanno fatto lo stesso con chi della Perdonanza 2009 avrebbe dovuto occuparsi. L’edizione 2009 avrebbe dovuto dimostrare almeno due cose: che L’Aquila non si arrende e intende rialzare la testa “anche” con la Perdonanza. Che lo farà in un certo modo, concentrando gli sforzi sugli aspetti non mondani della manifestazione, senza concerti e musicanti. Un’edizione compunta e mistica dell’omaggio a Celestino V avrebbe potuto non attirare turistici, perchè non è questo che si cerca, ma sicuramente attirato rispetto e considerazione sulla città colpita. Almeno questo si sentì dire nella conferenza stampa di settimane orsono. E questo dovrebbe comparire almeno nei siti in cui si parla di Perdonanza: siti, badate, definiti ufficiali.
L’Aquila ha colto ancora una volta l’occasione per agire con improntitudine e confusione, ma soprattutto senza la minima idea di come le cose di fanno e si fanno sapere gli altri. (Nelle foto: Sopra immagini di edizioni passate. Sotto, i fuochi che quest’anno comunque vadano le cose non ci saranno)
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