Piccole storie di ferragosto in Abruzzo


Giulianova – Ferragosto archiviato, con la velocità tipica di persone, fatti ed eventi di oggi, la fretta di mangiarsi tutto e subito. Chi si occupa di turismo da anni, come il vostro cronista, nota i cambiamenti: non evoluzioni, anzi tutt’altro: involuzioni. A ferragosto il cronista se n’è andato in giro per la costa, in cerca di piccole storie da raccontare, e ne ha trovate. Sintomatiche. La dicono tutta su cosa sia diventato oggi un ponte festaiolo. Almeno per chi molti soldi non ne ha, infatti abbiamo escluso ambienti ed alberghi da quattro-cinque stelle: non è uno sforzo, ce ne sono talmente pochi.
Ecco una storia. Due auto, piene di ragazzi e ragazze, giunte dal profondo Sud. Cercano da dormire. Trovano un hotel che, come tanti, ha ancora spazio benché sia il 14 agosto. Comincia la trattativa con l’albergatore sul prezzo: oggi si contratta tutto, anche per 5 euro si discute a lungo. Prezzo forfettario e alla fine accordo. Niente pensione completa, sconto sul prezzo di tariffa e raccomandazione: “Ragazzì, la notte niente rumore”. Il gruppo vociante ed emotivo promette. Sciamano verso le loro camere, che sono senza telefono. La sera si arrangeranno per mangiare, chiedendo del pane ai clienti di un vicino residence e portando in camera dall’auto pacchi di pasta e scatolette di pomodoro. A notte alta, tutti in auto verso la riviera: qualche soldo da spendere per lo sballo i ragazzi lo hanno. Partenza il 16 agosto nel pomeriggio. “Possiamo tenerci la camera fino a mezzogiorno per fare una doccia?”. Ovviamente, ci si accorda anche su questo. “Ma prima di lasciarvi partire – ammonisce l’albergatore – riconto gli asciugamani”. Protestano. E lui: “Zitti perchè c’è pure chi si frega le pile del telecomando tv…”.
Altro albergo, altro arrivo. Gruppo di napoletani chiassosi, sei-sette persone. Cercano un residence, per poterci cucinare. Si arrangiano in sette in due camerette, dopo aver contrattato 300 euro per due pernottamenti. Anche loro scaricano pasta e pomodoro, chiedono un goccio d’olio in albergo, strappano foglie di basilico dal bordo di un giardinetto privato. Baldoria casereccia fino a notte, poi tutti in auto verso la notte. Rientro all’alba, e partenza il giorno dopo, lasciando salviettini usati nel cortiletto e cicche di Marlboro sul balconcino. Ce le mostra la donna delle pulizie (kosovara) dicendo che “i meridionali fanno sempre così”. Il nuovo razzismo avanza, anche da oltre frontiera.
Storie di turismo ferragostano in Abruzzo: storie di sconti, tira e molla sui prezzi, pizzerie e ristoranti che battono la fiacca, ma non moderano i conti (senza ricevuta,manco a dirlo). Storie di auto rombanti e moto rumorose per tutta la notte e di una riviera policroma e chiassosa che gioca ad imitare quella romagnola. Ma non ha imparato che, prima di tutto, in Romagna tengono tutti a freno i prezzi. Qui è un altro mondo, il turista si spreme e si spenna. Vecchio vizio…


16 Agosto 2009

Categoria : Cronaca
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